In Sicilia debito da 7,7 miliardi, Armao: "Regione affidabile, risanamento"
Operazione trasparenza la chiama Gaetano Armao, l'assessore all'Economia della Giunta Musumeci, che oggi ha presentato il Bollettino sul fabbisogno finanziario regionale. "La Sicilia insieme al Lazio - afferma - e' l'unica istituzione che non ha subito un ribasso del rating di qualita' del debito. E' vista come una realta' affidabile che ha intrapreso un cammino di risanamento, con un outlook positivo, cioe' con previsioni positive di riequilibrio finanziario". Un percorso comunque, ammette, difficile, "perche' la Regione deve fare tagli, deve risanare", ma che "dara' maggiore credibilita' all'istituzione e al territorio". Resta il fatto che e' pesante il debito attuale che ammonta a circa 7,7 miliardi di euro, cresciuto di 2 miliardi rispetto al 2012, "in relazione", ha spiegato, il vicepresidente della Regione, "ad alcune anticipazioni aperte dal ministero delle Finanze. Ma siamo in un percorso virtuoso di razionalizzazione". Non solo: nel 2018, rivendica, non e' stato acceso alcun mutuo, "per non appesantire il quadro debitorio", e, inoltre, attraverso un negoziato col ministero delle Finanze e Cassa depositi e prestiti, si sta mettendo mano a un'operazione che fermera' l'emorragia finanziaria caudata dai derivati che hanno determinato una spesa ulteriore, in termini di remunerazione dei debiti, di 300 milioni di euro, appesantendo anche il bilancio di quest'anno per circa 40 milioni: "Chiudiamo definitivamente i derivati - ha proseguito Armao - con un risparmio di circa 200 milioni di euro, con un allungamento e una riqualificazione del debito".