Omicidio Palma di Montechiaro: sospetti su ex suocero ed ex cognato
In pieno giorno, verso le 10,30, come accadeva negli anni '80 durante la sanguinosa guerra tra stiddari e uomini di Cosa nostra, si è ripreso a sparare a Palma di Montechiaro, paese dell'entroterra agrigentino. Ma la faida tra associazioni criminali stavolta non c'entra. E dietro all'omicidio di Ignazio Scopelliti, 45enne con la passione per il gioco trucidato questa mattina con 10 colpi di pistola, ci sarebbero tensioni familiari legate alla sua separazione dalla moglie. Il suocero e il cognato sono in caserma interrogati dai carabinieri e dal pm Emilia Busto. Scopelliti era un bracciante agricolo anche se negli ultimi tempi non lavorava. E' stato ucciso per strada, intorno alle 10 di questa mattina: mentre era in via Palladio, nel centro storico della cittadina. Nessuno avrebbe assistito al delitto. E nessun testimone ha saputo chiarire se la vittima abbia incontrato e avuto una discussione con qualcuno in strada o se, invece, gli sia stato teso un agguato. La vittima era sposata e aveva 4 figli. Un matrimonio tutt'altro che sereno: anni di liti e, raccontano i familiari, di violenze che la donna avrebbe subito in silenzio. Fino a decidere di interrompere il rapporto. La vittima era stata allontanata da casa e la moglie si era rivolta a un legale per formalizzare la separazione. Ma il bracciante, hanno raccontato i parenti ai carabinieri, non aveva alcuna intenzione di accettare la decisione della moglie e più volte, con insistenza, aveva tentato di tornare con lei anche con la violenza. Tanto che il padre e il fratello della moglie erano dovuti intervenire per difenderla. Ed è per questo che i sospetti dei carabinieri sono caduti su di loro. I due non sono in stato di fermo, ma stanno rispondendo da stamane alle domande degli inquirenti. Dopo il delitto sul luogo sono arrivati il pm Emilia Busto e il medico legale che dovrà accertare che tipo di arma è stata usata. I carabinieri, mentre in caserma sono in corso gli interrogatori, hanno avviato una serie di perquisizioni. Si cerca l'arma del delitto: una pistola, forse una semiautomatica. E i militari dell'Arma stanno controllando abitazioni, autovetture e l'intera zona dove è avvenuto l'omicidio. Scopelliti aveva problemi di ludopatia, ma per gli investigatori, che escludono anche sue frequentazioni con ambienti criminali, non ci sarebbe alcun nesso col delitto.