Pachino, notte da piromani poi dietro le sbarre: fermati due giovani
E' stata una notte da piromani quella dello scorso 30 ottobre trascorsa da due ragazzi di Pachino. Prima il furto di benzina, da una moto Ape, 4 litri riversati in in due bottiglie di plastica, poi l'incendio di un'auto in via Pesaro. Sono stati gli agenti del Commissariato di Pachino, diretto dal vice questore Maria Antonietta Malandrino, a fermare in meno di 24 ore i presunti responsabili. Si tratta di Salvatore Cianchino, compirà 19 anni, il prossimo 22 novembre e Maicol Zisa di 25, vecchia conoscenza degli investigatori per i suo precedenti. Questi, nonostante fosse ai domiciliari, è uscito da casa con Cianchino per dare fuoco ad una Fiat Panda di proprietà di G.P., 58 anni. La mattina seguente il figlio del proprietario della piccola utilitaria si è presentato negli uffici del Commissariato e oltre a sporgere la denuncia per l'incendio doloso, ha consegnato a poliziotti le immagini registrate da una telecamera che era piazzata davanti alla sua abitazione. L'occhio magico aveva ripreso un soggetto vestito di colore scuro indossante un cappello di colore chiaro, il quale, dopo aver versato del liquido infiammabile sull’auto, appiccava l’incendio. Un poliziotto libero dal servizio aveva notato 20 minuti prima del rogo due soggetti girare con una moto, una Honda Foresight, rubata 2 settimane fa, riconoscendo Maicol Zisa che indossava un giubbotto di colore nero ed un cappellino di colore scuro, mentre Cianchino indossava un paio di pantaloni neri e la giacca della tuta di colore celestino. Gli stessi, si trovavano vicino ad una moto Ape con fare sospetto e alla vista del poliziotto, si dileguavano senza che lo stesso potesse intervenire. La mattina seguente i poliziotti dopo avere visionato le immagini dell'attentato, sono andati a colpo sicuro a casa di Zisa per una perquisizione. A una ventina di metri dall'abitazione del pregiudicato c'era la moto. Hanno atteso che arrivasse Cianchino per bloccarlo. Il due ruote è risultato di provenienza furtiva.
Dopo gli interrogatori in Commissariato, il pm di turno Marco Di Mauro, ha disposto il trasferimento dei due giovani nel carcere di Cavadonna.