Malattie del sangue: a Palermo esperti da tutta Italia
Le nuove terapie contro le malattie del sangue, grazie al trapianto di cellule staminali e ai farmaci biologici. Di questo e altro si discutera' alla sedicesima edizione del congresso "Attualita' e prospettive in oncoematologia", in programma domani e mercoledi' a Villa Magnisi, sede dell'Ordine dei medici di Palermo. Nell'arco di due giornate di lavoro, una trentina di esperti provenienti da tutta Italia si confronteranno sui temi piu' attuali relativi ai tumori del sangue, dalla diagnosi alle cure. L'obiettivo dello stage, e' quello di contribuire alla formazione ed all'aggiornamento dei medici, che operano nel settore delle malattie del sangue, affrontando temi in continua evoluzione e confrontando le esperienze scientifiche dei vari gruppi di ricerca nazionali. I temi che verranno affrontati da esperti ematologi, riguarderanno le problematiche piu' attuali e innovative in campo biologico e terapeutico delle malattie ematologiche oncologiche. Si parlera', tra l'altro, delle nuove terapie contro il mieloma multiplo e del linfoma di Hodgkin nei casi piu' complessi, come nei pazienti refrattari. Una sessione sara' dedicata, inoltre, alle neoplasie mieloproliferative, per poi il concludere il convegno con un aggiornamento sulle leucemie acute. Responsabile scientifico dell'evento e' Maurizio Musso, direttore dell'Unita' operativa di Oncoematologia e Trapianto di midollo osseo del Dipartimento oncologico "La Maddalena" di Palermo. "Si tratta di un congresso - spiega Musso - che si svolge ormai annualmente e che vede come relatori i maggiori esperti nel campo delle malattie neoplastiche del sangue. In questi ultimi anni la terapia delle neoplasie ematologiche ha conosciuto notevole evoluzione tale da configurare, per certe patologie, una vera e propria rivoluzione. Infatti, l'efficacia della terapia convenzionale (chemio e radioterapia) e' stata incrementata dall'impiego del trapianto di cellule staminali emopoietiche e, piu' recentemente, dalla possibilita' di utilizzare anticorpi monoclonali e terapia target rivolti specificamente contro le cellule neoplastiche. A tali terapie si deve affiancare un efficace ed avanzato laboratorio di ematologia, citofluorimetria, e biologia molecolare per un attenta diagnosi e soprattutto monitoraggio della malattia residua, al modo di assicurare una corretta terapia mirata".