Armi e droga, 8 arresti nel Calatino: il ruolo delle donne
Otto persone sono state arrestate all'alba nel Calatino, in provincia di Catania, in un blitz dei carabinieri del comando provinciale. Sono accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di detenzione e porto abusivo di armi da fuoco. Le indagini, condotte dai militari della compagnia di Caltagirone, hanno consentito di smantellare un'organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana, in particolare nei comuni di Mirabella Imbaccari, Caltagirone e Piazza Armerina. La sussistenza di un legame di parentela ha rafforzato, nel tempo, il vincolo associativo nel quale l'apporto fornito dalle donne e' risultato preponderante. All'operazione, nome in codice 'Panta Rei', hanno preso parte oltre cento carabinieri. Particolare rilievo nell'organizzazione, dunque, avevano le quattro donne arrestate: avevano il compito di gestire gli approvvigionamenti, curare il confezionamento e la vendita la dettaglio della droga. Sono Concetta Arena, di 44 anni, Gessica Giustolisi, di 25, Maria Concetta Tamarindo, di 34, e Eleonora Gentile, di 26. L'operazione e' il prosieguo dell'indagine "Panta Rei", condotta dalla Compagnia carabinieri di Caltagirone, inizialmente coordinata dall'aprile del 2016 dalla procura di Caltagirone e successivamente, per ragioni di competenza, diretta dalla procura distrettuale. L'indagine, attraverso attivita' tecniche e dinamiche, ha consentito di accertare una fiorente attivita' di traffico e vendita al dettaglio di cocaina, marijuana e hashish. Gli indagati organizzavano frequenti viaggi per consegnare ingenti quantita' di droga destinate alla vendita al dettaglio nei comuni di Mirabella Imbaccari, Caltagirone e Piazza Armerina, riuscendo a smerciare fino a un chilo di stupefacente al giorno. Nel corso dell'indagine e' stato disegnare l'organigramma dell'organizzazione in cui il vincolo tra gli affiliati e' risultato rafforzato dai legami familiari esistenti. Gli altri quattro arrestati sono Fabrizio Ingala, di 49 anni, ritenuto il capo della banda, e poi i suoi tre figli, Maichol, di 25, Michele, di 23, e Salvatore, di 20.