Femminicidio a Ragusa, notte di interrogatori per il delitto di Maria Zarba
E' stata una lunga notte di notte di indagini e interrogatori, quella trascorsa, per la squadra mobile di Ragusa che indaga sull'omicidio di Maria Zarba, la donna di 66 anni, trovata ieri sera con il cranio fracassato nella sua casa di via Odierna 51 nel centro della città. Resta ancora non chiarito il movente del delitto, anche se la polizia ritiene di potere escludere la rapina. Sono stati sentiti familiari e conoscenti della vittima per ricostruire la sua personalità, frequentazioni e se aveva avuto contrasti con qualcuno che lei conosceva. Si stanno visionando le riprese di telecamere di sicurezza presenti nella zona. Sposata con un ex tecnico di laboratorio di 74 anni, che non vive con lei, aveva quattro figli, due maschi e due femmine, che abitano lontani da Ragusa da anni per motivi di lavoro. Con lei viveva un nipote che ieri sera, al rientro dal lavoro, ha trovato la nonna riversa per terra in una pozza di sangue nella stanza adibita a soggiorno-cucina. Ha urlato per il dolore e alcuni vicini lo hanno sentito e sono usciti in strada. E' intervenuto personale del 118, ma la donna era già deceduta. Maria Zarba era molto conosciuta nel suo rione perché era una ministrante e, da laica, portava la comunione alle persone malate. Le indagini della squadra mobile sono coordinate dal sostituto procuratore di Ragusa Giulia Bisello."Stiamo assemblando tutti gli elementi a disposizione e in mattinata contiamo di chiudere il cerchio per fare piena luce su quest'omicidio". Lo dice il questore di Ragusa, Salvatore La Rosa, sull'assassinio di Maria Zarba, 66 anni, trovata morta dal nipote all'interno della sua casa nel centro storico di Ragusa. L'omicidio commesso all'interno di una abitazione e mentre la donna era sola non aiuta la ricostruzione del quadro indiziario, ma la polizia, con personale della squadra mobile, sta raccogliendo indizi per risolvere il caso. La pista privilegiata sarebbe quella della sfera personale della vittima.