Chiedevano il "pizzo", tre ristoratori condannati a Palermo
La Cassazione conferma le pene inflitte dalla quarta sezione della Corte d'appello di Palermo a Giovanni De Santis, Francesco Pitarresi e Umberto Centineo, condannati a 8 anni e 4 mesi, 7 anni e 7 anni e 4 mesi per estorsione. I tre, insieme a complici condannati in abbreviato, avrebbero taglieggiato i titolari di una ditta di trasporti di Bagheria. A tutti è stata contestata l'aggravante del metodo mafioso. Due degli imputati erano i gestori del ristorante palermitano il Bucatino.
La vicenda parte nel 2012 dal furto di un camion carico di elettrodomestici per un valore di circa 170 mila euro. Per recuperare la merce le vittime si rivolgono alla mafia. Nei locali del Bucatino incontrano De Santis che si offre di recuperare il bottino e di "proteggere" gli imprenditori in cambio di 15 mila euro e di altri 1.500 euro al mese. Da allora si innesca un'escalation di minacce e le vittime sono costrette a lasciare la Sicilia. L'imprenditore è perfino pronto a vendersi un polmone per pagare i pizzo.