Palermo, bene confiscato al pentito Brusca: ha mentito su provenienza
La Sezione misure di prevenzione della Corte d'appello di Palermo ha confermato la confisca di un edificio costruito abusivamente su un terreno di via Emanuele Pezzi, a Palermo. Il bene appartiene al boss Giovanni Brusca, pentito dal 1996, che non aveva ammesso di esserne il legittimo proprietario, sostenendo che in realta' appartenesse al cognato, Salvatore Cristiano. I giudici hanno invece confermato la restituzione alla famiglia Brusca di un immobile, adibito a locale per la Chiesa evangelica di San Giuseppe Jato (Palermo), perche' il collaboratore di giustizia ha dimostrato che in realta' si trattava di un bene acquisito in maniera legittima, per via ereditaria, dal fratello Emanuele. Secondo la corte "e' di tutta evidenza l'inverosimiglianza della ricostruzione" tendente a dimostrare la liceita' della provenienza dell'immobile di via Pezzi, perche' "priva del benche' minimo riscontro, mentre "e' evidente" che alla base della acquisizione di quel terreno c'era "un debito contratto in ambito mafioso".