Il Pm: "Se fallisce il sistema Riace non è colpa nostra"
"La nostra inchiesta non ha rappresentato un attacco al modello Riace. Se il modello Riace dovesse fallire, non sarà colpa certo della Procura di Locri". Lo ha detto il procuratore di Locri Luigi D'Alessio. "Noi - ha aggiunto - abbiamo ravvisato delle ipotesi di reato e quindi, procedendo, abbiamo fatto il nostro dovere. Stiamo, comunque, preparando il ricorso al Tribunale del riesame, che depositeremo nei prossimi giorni" ha concluso riferendosi ai rilievi mossi dal Gip nella sua ordinanza.
La misura detentiva è stata effettuata ieri dalla Guardia di finanza con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e illeciti nell'affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. L'arresto é stato fatto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Locri su richiesta della Procura della Repubblica.
Lucano ha dimostrato una "spigliatezza disarmante, nonostante il ruolo istituzionale rivestito", nell'ammettere "pacificamente più volte, ed in termini che non potevano in alcun modo essere equivocati, di essersi reso materialmente protagonista ed in prima persona adoperato, ai fini dell'organizzazione di matrimoni 'di comodo'". Lo afferma il procuratore di Locri Luigi D'Alessio, in una nota. Al riguardo viene riportato un dialogo intercettato dalla Guardia di finanza sul matrimonio di una cittadina straniera cui era già stato negato per tre volte il permesso di soggiorno. "Lei - dice Lucano - ha solo la possibilità di tornare in Nigeria. Secondo me l'unica strada percorribile, che lei si sposa! Io sono responsabile dell'ufficio anagrafe, il matrimonio te lo faccio immediatamente con un italiano. Mi fa un atto notorio dove dice che è libera e siccome è richiedente asilo non vado ad esaminare i suoi documenti perché uno che è in fuga dalle guerre non ha documenti. Se succede questo in un giorno li sposiamo".
Con l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Lucano viene disposto anche il divieto di dimora nei confronti della compagna del sindaco di Riace, Tesfahun Lemlem, accusata degli stessi reati contestati al sindaco di Riace. L'operazione che ha portato all'arresto di Lucano é stata denominata "Xenia" ed é stata condotta dal Gruppo di Locri della Guardia di finanza.