Avola, fermato il presunto assassino dell'infermiera: ora è in carcere
E' stato interrogato per quasi tutta la notte, Giuseppe Lanteri, il ragazzo di 19 anni, fermato la scorsa notte nella scogliera di Pantanello, dove si nascondeva per sottrarsi alla cattura delle forze dell'ordine. Dopo la mezzanotte negli uffici del Commissariato è arrivato pure il pm, Tommaso Pagano, che coordina le indagini sull'omicidio di Loredana Lopiano, 47 anni, l'infermiera assassinata ieri mattina davanti l'uscio di casa, mentre si apprestava ad andare a lavoro. Il giovane è accusato di avere inferto alcune coltellate alla donna che fino a quasi un anno fa era stata sua suocera. Giuseppe Lanteri, dopo avere commesso il delitto avrebbe girovagato per sedici ore e mezzo per Avola, con l'obbiettivo di sottrarsi alla cattura. Alla fine aveva deciso di trovare riparo tra gli scogli e la sabbia del Lido Cabiria. A tradirlo è stato il suo telefonino cellulare ed in particolare le conversazioni avute con il cognato che vive a Trapani, attraverso whatsapp. Per gli investigatori non è stato difficile localizzarlo. Gli agenti così quando mancavano dieci minuti alla mezzanotte, sono andati a prenderlo nella scogliera di viale Aldo Moro. Giuseppe Lanteri non ha tentato la benchè minima fuga. Gli agenti che l'hanno preso, hanno successivamente detto che il ragazzo era infreddolito e che aveva pure paura. E' stato caricato su una Jeep privata ed è stato portato negli uffici di via Architetto Italia per l'interrogatorio. Lanteri aveva con sè dei farmaci che assume quotidianamente essendo affetto da una patologia. "Ma non era in stato di alterazione ed è apparso lucido e collaborativo", ha dettoFabio Aurilio, il dirigente del commissariato. Gli investigatori hanno avvertito i familiari di Giuseppe che si sono precipitati in Commissariato, insieme al loro avvocato di fiducia, il penalista Antonino Campisi. Secondo quanto si è appreso, i familiari del presunto assassino sarebbero stati collaborativi, ovvero avrebbero cercato di aiutare le forze dell'ordine a rintracciare il giovane. Durante l'interrogatorio notturno, il ragazzo, avrebbe confermato agli inquirenti che subito dopo il delitto, sarebbe andato a casa della nonna paterna per cambiarsi gli abiti che erano sporchi di sangue. Alla donna avrebbe detto di essere caduto dal motorino e di essersi fatto male. Sul movente, oramai non dovrebbero esserci più dubbi. Il fermato non si era ancora rassegnato alla fine del fidanzamento, ma non c'erano mai stati segnali di inquietudine, nè nei mesi scorsi sono state presentate alla polizia o ai carabinieri denunce per i comportamenti del ragazzo. Una rabbia che per gli inquirenti avrebbe tenuto in corpo esplosa tutta in una volta ieri mattina, presentandosi nell'abitazione dell'infermiera un via Savonarola 57. Gli investigatori stanno ancora accertando se l'intenzione del giovane fosse quella di ammazzare la sua ex fidanzata che si trovava in casa in quel momento. Non è escluso che l'infermiera possa aver impedito al giovane di entrare nell'appartamento, fatto sta che il diciannovenne, secondo la polizia, le avrebbe inflitto tre coltellate, alla gola, tranciando la giugulare, alla guancia e alla nuca dove si è conficcata la lama. A quel punto, l'indagato è scappato, ma è rimasto in contatto con il cognato a cui avrebbe inviato messaggi su whatsapp. Giuseppe Lanteri davanti al pm, Tommaso Pagano, ha comunque confessato l'omicidio. Il magistrato ha emesso un provvedimento di fermo per omicidio mentre la famiglia del giovane si è rivolta al penalista Nino Campisi. "Il ragazzo e' in stato di choc - ha spiegato il difensore del presunto omicida- ma ha confessato in parte il delitto. Non è lucido e ora attendiamo l'interrogatorio di garanzia".
Antonio dell'Albani
Cecilia Santoro