Siciliani liberi lancia un appello ai sindaci: "Si difenda lo Statuto"
Un appello ai sindaci di tutta la Sicilia a mobilitarsi in difesa dello Statuto autonomista per "una battaglia istituzionale e non partitica" firmando la petizione popolare "Salviamo la Sicilia", che ha gia' 3mila firme di cittadini: a lanciarlo e' il segretario politico dei "Siciliani Liberi" Ciro Lomonte che sottolinea come il numero dei comuni commissariati per l'impossibilita' di approvare i bilanci cresce senza sosta e come il commissariamento dei Consigli rappresenta il fallimento della democrazia".
"L'austerita' europea, sommata alle politiche sperequative e nordiste dello Stato italiano (di tutti i colori), ma soprattutto la mancata attuazione dello Statuto siciliano in materia finanziaria, hanno fatto incancrenire la madre di tutti i problemi della Sicilia, la 'Questione finanziaria siciliana' - dice Lomonte - I suoi effetti, nefasti, si traducono nella distruzione delle cellule della nostra societa', i comuni, e con essi non solo delle piu' elementari regole democratiche, ma anche di ogni possibilita' di riscatto in una terra che conta quasi il 60% di disoccupazione giovanile ed un'emorragia demografica che sta letteralmente uccidendo la nostra amata Sicilia". "A questo punto non potete continuare cosi', ne' in maniera isolata, ne' sperando ancora qualcosa dai partiti italiani. Avete la necessita' e il dovere di reagire, con un fronte comune a difesa della Sicilia - afferma Lomonte rivolgendosi ai sindaci - Avete, uniti, una forza enorme. Prendetene coscienza e salvate la Sicilia. Bisogna, per prima cosa, attuare lo Statuto speciale e, anzi, per attuarne le parti paralizzate da sentenze abrogative della Corte Costituzionale, approvarne uno nuovo, che non arretri di un millimetro nella sostanza dei nostri diritti, riformulando soltanto alcune espressioni in un linguaggio adatto al nuovo contesto italiano ed europeo". Perche', insiste il segretario del partito indipendentista, "se non faremo questo, se non imporremo all'Assemblea la voce del popolo siciliano, con un disegno di legge-voto e poi con un referendum consultivo per investire il nuovo Statuto di legittimazione democratica, dovremo assistere al lento declino, inesorabile, della nostra terra, alla paralisi progressiva di tutte le pubbliche amministrazioni, all'incapacita' di dare risposta ai tanti cittadini che bussano alla nostra porta".