Messina, vertice sul risanamento: 2500 baracche da demolire
La riunione oggi a Messina del sindaco Cateno De Luca con l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, il responsabile Arpa Sicilia-servizio territoriale di Messina, Antonino Marchese e il direttore generale dell'Asp Messina, Gaetano Sirna, viene dopo il caso di asbestosi riscontrato in uno degli abitanti delle baracche della città dello Stretto. Il risanamento delle zone dove sorgono ancora le baracche - e le loro ''nipotine'' cioè quelle ricostruite sulle ceneri di quelle del dopo terremoto del 1908- è uno dei punti su cui De Luca ha discusso col consiglio comunale fino alla formazione dell'agenzia comunale per il risanamento e la riqualificazione urbana di Messina (A.Ris.Me). Il sindaco aveva dato il via a una task force per mappare le baracche e i loro abitanti. I dati - che sono stati pubblicati dalla Gazzetta del Sud - dicono che vi sono 2487 ''immobili'' tra case, box, depositi, stalle, ''negozi'' da demolire. In questo mix di edifici fatiscenti ricostruiti o costruiti alla buona con materiale di scarto, tra cui componenti che contengono anche amianto, gravitano oltre settemila persone. Le zone dove vi sono le baracche sono suddivise in ''ambiti'' dalla lettera A alla lettera E. Per ogni ambito sono stati calcolati gli abitanti, i metri cubi da demolire, la superficie occupata da coperture che contengono amianto. Solo a Fondo Fucile, secondo il censimento del Comune, vi sono 13.792 mq coperti con eternit.