Mafia, beni per 32 milioni sequestrati allo "Scarface" catanese
Beni per 32 milioni di euro sono stati confiscati su provvedimento della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Catania, a William Alfonso Cerbo attualmente agli arresti domiciliari per associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta. Ritenuto uomo del clan Mazzei, Cerbo e' noto per la sua abitudine ad emulare il personaggio del boss Tony Montana del film "Scarface", tanto da aversi fatto costruire un trono con sopra riportate le sue iniziali, in tutto e per tutto uguale a quello nel quale era solito sedersi nel film di Brian De Palma l'attore Al Pacino. L'operazione e' stata effettuata dai militari del nucleo di polizia economica e finanziaria guidati dal tenente colonnello Francesco Ruis, in collaborazione con personale del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalita' Organizzata di Roma. Notificata a Cerbo anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per tre anni. Cerbo e' stato arrestato dalla Guardia di Finanza nell'aprile del 2014 assieme a 15 persone nel corso dell'operazione denominata "Scarface". Le indagini patrimoniali hanno evidenziato un quadro in cui i proventi delle attivita' delittuose e delle bancarotte realizzate con metodo mafioso venivano inseriti nel circuito legale attraverso la creazione di una galassia di imprese commerciali, associazioni sportive dilettantistiche (a copertura di bische clandestine) e enti senza scopo di lucro. Cio' avveniva con la complicita' di prestanome, familiari e conviventi.
Individuati beni mobili e immobili illecitamente accumulati dalla famiglia Cerbo per oltre 2 milioni di euro rispetto ai soli 80 mila euro dichiarati al Fisco in 14 anni. Nel corso di tale attivita', in una delle societa' gravitanti nell'orbita dei "Mazzei" sono stati rinvenuti dei bilanci firmati da soci gia' deceduti da anni. Il Tribunale etneo, a conclusione del procedimento camerale, ha, dunque, disposto la confisca di quote societarie di 8 societa' commerciali (aventi sede a Roma, Catania, Bergamo, Aprilia, Comiso, Palmanova, Buccinasco e Castelfranco Veneto e gia' in amministrazione giudiziaria in quanto sottoposte a sequestro nel luglio 2016) e 28 beni immobili ubicati in diverse regioni d'Italia (una villa su tre piani con annesso parco a Catania, 2 fabbricati commerciali a Ragusa, 24 appartamenti ad Anzio in provincia di Roma, un terreno di 15 mila metri quadri a Catania in localita' Paradiso degli Aranci) per un controvalore che si aggira intorno ai 32 milioni di euro.