"Sistema Siracusa", Amara e Calafiore ritornano in libertà
Sono stati rimessi in libertà Giuseppe Calafiore e Piero Amara, i due avvocati siracusani coinvolti nelle inchieste delle Procure di Messina e Roma che hanno svelato un sistema di corruzione capace di comprare giudici e magistrati per agevolare imprese vicine agli indagati. Erano finiti in carcere il 6 febbraio scorso, insieme ad altre 13 persone, tra cui l'ex pm di Siracusa, Giancarlo Longo, ma dopo le prime rivelazioni, poco meno di due mesi fa, hanno ottenuto i domiciliari. I tribunali di Messina e di Roma hanno disposto per i due l'obbligo di firma. "Si tratta di un provvedimento - spiega Angelo Mangione, legale di Piero Amara - che scaturisce dalla collaborazione del mio assistito con le autorita' giudiziaria"
.Da mesi Calafiore e Amara collaborano con i magistrati. Le loro dichiarazioni hanno portato, tra l’altro, all’arresto di un ex giudice del Cga siciliano, Giuseppe Mineo, accusato di corruzione in atti giudiziari e all’indagine a carico dell’ex senatore di Ala Denis Verdini a cui è stato notificato un avviso di garanzia per finanziamento illecito dei partiti.
I gip di Messina e Roma hanno modificato per i due difensori la misura degli arresti domiciliari in quella dell’obbligo di firma. La posizione dei due legali è stata stralciata dal procedimento principale.