Rosolini, la morte di Pina Guccione: "Medici censurabili"
Pinuccia Guccione, di Rosolini, moglie del deputato all'Ars Pippo Gennuso, morta il 13 dicembre dello scorso anno all'età di 59 anni, forse si sarebbe potuta salvare. Lo si evince dalla perizia di parte del dottor Alfonso Belfiore, già inviata all'assessorato regionale alla Sanità. "Risultata di tutta evidenza - scrive il perito - come la condotta professionale posta in essere dai sanitari dell'U.O.C. di Cardiologia del presidio ospedaliero Umberto I di Siracusa al caso concreto sia da ritenersi censurabile, in particolare se avessero adeguatamente considerato il precario quadro clinico in cui versava la signora Guccione alla data del 19 novembre 2017, avrebbero evitato di dimettere al domicilio per la seconda volta, la paziente già compromessa oltre che per la patologia mitralica anche dalle severe comorbidità. Con elevato grado di probabilità logica e razionale, la permanenza in un reparto di cardiologia o di riabilitazione cardiologica nonchè cure tempestive certamente efficaci e, prima ancora, lo scrupoloso monitoraggio e la somministrazione di terapie idonee nei modi e nei tempi, avrebbero certamente evitato o significativamente ritardato e limitato gli effetti dello scompenso cardiaco per insufficienza mitralica severa scongiurandone l'evoluzione fino al manifestarsi della severa insufficienza respiratoria che caratterizzò il ricovero del 4 dicembre del 2017 presso la cardioanestesia del Presidio ospedaliero "Papardo" di Messina e che rese vane le cure cardiochirurgiche in urgenza fino all'exitus occorso in data 13 dicembre 2017".
I familiari di Pinuccia Guccione depositeranno nelle prossime ore la relazione del professor Belfiore negli uffici della Procura della Repubblica di Siracusa.