La famiglia Borsellino in chiesa a Palermo per commemorare le vittime di via D'Amelio
Lucia e Fiammetta Borsellino, le figlie di Paolo il magistrato assassinato dalla mafia 26 anni fa insieme a 5 agenti della polizia di Stato della scorta, hanno partecipato nella chiesa di San Francesco Saverio a Palermo, alla messa in memoria delle vittime della strage di via D'Amelio, celebrata da parroco Don Vito Scordato. Con loro c'erano anche le figlie e nipoti del giudice Borsellino. Alla funzione religiosa e commemorativa erano presenti tra gli altri anche il questore di Palermo Renato Cortese, il prefetto di Palermo Antonella De Miro è il sottosegretario agli Interni Stefano Candiani.
"Caro nonno mi dispiace per il 19 luglio 1992. Certo se tu fossi vivo avresti capito quanto ti coccolerei. Ti voglio bene. La tua nipotina Fiammetta Borsellino". È il messaggio letto da Don Cosimo Scordato alla fine della messa in memoria del giudice Paolo Borsellino contenuto in un bigliettino scritto dalla piccola nipote del magistrato ucciso 26 anni fa e figlia di Manfredi Borsellino, il secondogenito del magistrato ucciso da Cosa Nostra. Il messaggio era accompagnato da un disegno che raffigurava un grande cuore. Anche Manfredi Borsellino è arrivato nella chiesa di San Francesco Saverio a Palermo, dove è stata celebrata una messa in ricordo del padre.
"Onorare la memoria del giudice Borsellino e delle persone che lo scortavano significa anche non smettere di cercare la verità su quella strage". Lo afferma il presidente Sergio Mattarella in una dichiarazione nel ventiseiesimo anniversario della strage di via D'Amelio.
"A ventisei anni di distanza - afferma il presidente Mattarella - sono vivi il ricordo e la commozione per il vile attentato di via d'Amelio, in cui hanno perso la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina.Borsellino era un giudice esemplare: probo, riservato, coraggioso e determinato. Le sue inchieste hanno costituito delle pietre miliari nella lotta contro la mafia in Sicilia. Insieme al collega e amico Giovanni Falcone, Borsellino è diventato, a pieno titolo, il simbolo dell'Italia che combatte e non si arrende di fronte alla criminalità organizzata".
Conte, ricerca della verità è un dovere -" Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina. Coltiviamo la loro memoria nella lotta quotidiana alle mafie. La ricerca della verità su Via D'melio è un dovere per l'Italia che crede nel loro esempio e nell'onestà #19luglio". Lo scrive su twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.