Marinaio siriano morto in mare a Pozzallo, famiglia chiede verità
A piu' di due anni dal ritrovamento del cadavere del marinaio fuori dal porto di Pozzallo non si sa ancora nulla degli esiti del procedimento aperto dalla procura di Ragusa. Come e' morto Alaa Saede Adnan? Si e' trattato di una tragica disgrazia in mare o c'e' dell'altro? A piu' di due anni dalla scomparsa del giovane cameriere siriano i suoi congiunti lanciano un appello, assistita dalla societa' Studio 3A, per fare piena luce sui fatti: che la magistratura dia finalmente loro qualche risposta.
L'episodio risale al 13 aprile del 2016: alle 10 di quel mattino il comandante del mercantile Brave Knight, battente bandiera libanese, appena giunto al porto di Pozzallo, denuncio' ai carabinieri la scomparsa di un membro dell'equipaggio, avvenuta nelle ore immediatamente precedenti: il cameriere di bordo di 29 anni, siriano, che non si era presentato alla sveglia del mattino e che era stato cercato invano nella sua cabina e in tutta la nave. Il cargo era giunto a Pozzallo la sera del 12 aprile ed era rimasto in rada dinnanzi al porto in attesa dell'approdo in banchina previsto per la mattina successiva. Dalle dichiarazioni dell'equipaggio, il giovane scomparso sarebbe stato visto l'ultima volta intorno all'una di notte di quello stesso 13 aprile mentre pescava dalla poppa della motonave che sostava in rada. A seguito della denuncia di scomparsa, i carabinieri e la Capitaneria di porto di Pozzallo avevano avviate le ricerche del giovane e nella stessa giornata una motovedetta, proprio nel punto in cui la Brave Knight aveva sostato durante la notte, aveva individuato il cadavere che galleggiava. Immediatamente, come disposto dal pm di turno informato dei fatti, il corpo era stato portato nella camera mortuaria dell'ospedale maggiore di Modica. Il medico legale non aveva rilevato segni di violenza, tanto da far pensare, quindi, a una caduta accidentale dal ponte della nave. Come da prassi, tuttavia, la procura di Ragusa, aveva aperto un fascicolo contro ignoti, disponendo l'autopsia eseguita immediatamente. I fratelli della vittima si sono rivolti poi a Studio 3A per essere assistititi e per seguire l'evolversi delle indagini. Sono state presentate svariate istanze per conoscere lo stato di avanzamento delle indagini e acquisire gli atti del procedimento, in primis le perizie disposte e i verbali delle autorita' intervenute. Richieste che pero' sono state tutte quante rigettate, prima perche' non era stata ancora depositata la perizia medico legale, che sarebbe stata sollecitata a lungo, e poi con la semplice giustificazione che sono ancora in corso le indagini preliminari. L'ultima richiesta di accesso agli atti e' stata presentata il 28 giugno scorso e respinta in data 2 luglio. Ma ormai sono passati ben 27 mesi e i congiunti del ventinovenne cameriere di bordo, che non sanno ancora le cause ufficiali del decesso, invocano una risposta. Perche' quella di Alaa Saede Adnan, spiegano, "non deve essere una morte "di serie B" e restare dimenticata".