Traffico di droga dal Perù, 9 arresti a Roma
Sono nove le persone finite agli arresti (4 in carcere e 5 ai domiciliari) in un'operazione condotta dalle prime luci dell'alba dai carabinieri della compagnia Roma Centro, coadiuvati dai militari del comando provinciale di Roma. Secondo l'ordinanza di arresto, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma, ai 9 e' stato contestato il delitto di traffico internazionale di sostanze stupefacenti del tipo cocaina.
Le attivita' investigative, svolte da marzo a novembre 2016 dai carabinieri della stazione di Roma Piazza Farnese e del Nucleo operativo della compagnia Roma Centro, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia romana, con il fondamentale ausilio e supporto della direzione centrale per i Servizi antidroga (Dcsa), hanno permesso di individuare un considerevole traffico internazionale di droga, importata dal Peru' e successivamente distribuita nelle principali piazze di spaccio romane, ma anche in altre province italiane.
Il sodalizio, costituito da cittadini peruviani e capeggiato da un latitante internazionale nei confronti del quale era stato emesso un mandato di arresto europeo, che si nascondeva nella provincia di Barcellona ed e' stato catturato nel corso delle indagini, ha importato ingenti quantitativi di cocaina purissima dal Sud America, tramite l'utilizzo di corrieri (prevalentemente donne incensurate), che occultavano la cocaina, che dopo un particolare processo chimico effettuato in Sud America si presentava come una crema densa e inodore, all'interno di confezioni di shampoo, prodotti cosmetici e alimentari, impossibile da individuare ai controlli, anche perche' il confezionamento avveniva in contenitori non modificati, con la complicita' di industrie di marchi famosi a livello internazionale.
La cocaina grezza, con gradi di purezza anche del 99%, una volta giunta a Roma, veniva sottoposta a specifici trattamenti chimici da alcuni membri dell'associazione, specializzati nella "cottura", per essere trasformata nella classica forma pulverulenta.
I luoghi di spaccio della droga erano dedicate soprattutto ai consumatori delle zone di movida del centro (Pigneto; San Lorenzo; Trastevere; Campo de' Fiori; Lungotevere) o rimaneva all'interno della comunita' peruviana romana.
In numerose perquisizioni effettuate dai carabinieri, in occasione delle quali i militari hanno rinvenuto i barattoli contenenti cocaina, sono stati trovati oggetti per il culto della cosi' detta 'santeria cubana', conosciuta anche come Yoruba: gli arrestati infatti erano dediti rievocare genitori e antenati defunti, considerati protettori dei loro discendenti, pregando e offrendo sacrifici su altarini a loro dedicati, anche al fine, cosi' come ascoltato durante le intercettazioni telefoniche, di garantire la buona riuscita degli illeciti traffici internazionali di cocaina.
Ai militari che hanno arrestato gli indagati, i sodali hanno indirizzato macumbe e auspici malefici volti a interrompere l'azione repressiva a loro danno.
L'indagine ha portato alla denuncia, complessivamente, di 22 indagati, a 23 arresti in flagranza dei reati di spaccio, al sequestro di complessivi 17 kg di cocaina purissima circa e al sequestro di oltre 60 mila euro, in contante e altri valori, provento dei traffici internazionali.
Una delle donne dell'organizzazione criminale e' stata rintracciata nell'Isola d'Elba dopo che i militari l'avevano cercata nella sua abitazione romana. La donna, arrestata dai carabinieri della compagnia di Portoferraio, e' una cittadina peruviana di 26 anni che lavorava come badante di un'anziana signora romana nella sua casa di villeggiatura all'Elba. La 26enne, sodale della banda di trafficanti di droga sgominata stamane dai carabinieri di Roma, aveva il compito di effettuare, tramite Money Transfer, i versamenti di denaro necessari per il pagamento della cocaina da importare e per i viaggi dei corrieri. Gli altri arrestati sono 4 cittadini peruviani di eta' compresa tra 28 e 51 anni che sono stati portati in carcere, mentre un'altra donna peruviana di 41 anni, 2 cittadini colombiani di 38 e 40 anni e un romano di 37 anni sono stati posti agli arresti domiciliari.