Ndrangheta e traffico di armi: a Reggio Calabria ventotto arresti
E' in corso dalle prime ore di questa mattina un'operazione della polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, per l'esecuzione di 28 ordinanze di custodia cautelare (15 in carcere e 13 agli arresti domiciliari) nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di armi clandestine, collegata e funzionale alle attività della 'ndrangheta. Sono in esecuzione anche otto obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le misure cautelari sono state eseguite nella provincia di Reggio Calabria con la collaborazione dei commissariati di Cittanova, Polistena, Cittanova e Bovalino e dei Reparti Prevenzione Criminale della Polizia di Stato "Calabria" di Siderno, Vibo Valentia e Cosenza. Una persona e' stata arresta a Vazzano (VV) dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia. L'organizzazione criminale era dedita al traffico clandestino di armi da fuoco cedute a terzi per la commissione di reati di ogni specie, fra cui fucili mitragliatori AK 47 Kalashnikov e pistole calibro 9 Luger, Walter PPK e di altra tipologia, nonche' cartucce calibro 38, 44 magnum e 9 Luger. Allo stesso tempo, e' stata documentata l'esistenza di un vasto traffico di marijuana. L'intensificazione del monitoraggio di alcuni personaggi legati alla famiglia Commisso di Siderno (RC), unitamente ad altri vicini alla famiglia Zucco-Cataldo di Locri (RC) ha fatto emergere che i loro interessi ruotavano attorno al mercato clandestino di armi. Le intercettazioni sono state quindi estese a carico di Giuseppe Arilli di Locri (RC) e Antonio Lizzi di Siderno (RC), indicato come trafficante di armi e droga, promotore ed organizzatore del sodalizio criminale che aveva la sue ramificazioni a Siderno, nella piana di Gioia Tauro, nonche' nelle zone di Plati' (RC) e San Luca (RC).
Le attivita' tecniche hanno poi permesso di identificare altri sodali del traffico di armi nei fratelli Bruno e Francesco Filippone, coadiuvati negli affari illeciti dai fratelli Scott e Samuel Zimbalatti, Francesco Borgese, Pietro Panaja, Vincenzo Bruzzese, Maurizio Calautti. Numerosi sono stati i sequestri di armi che hanno consentito l'identificazione di alcuni degli indagati. Inoltre, nel corso delle attivita' tecniche, sono stati intercettati dialoghi nel corso dei quali gli indagati parlavano delle armi oggetto del traffico, indicandone la tipologia, talvolta esibendo un campionario di "25 pezzi", "8 pezzi"; munizionamento ed accessori di vario tipo "calibro 12 marca Fiocchi", "calibro 12 marca Nobel", "strozzatori per cal.12", "marca Beretta" e "caricatore". I fratelli Filippone sono ritenuti vicini alla 'ndrina di contrada Donisi della cosca Commisso di Siderno, mentre i fratelli Domenico e Giuseppe Zucco (57 anni), sarebbero appartenenti alla cosca Cataldo di Locri.
Ad alcuni indagati e' contestato il delitto di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, in particolare hashish e marijuana e, in particolare, ad Antonio Lizzi e Bruno Filippone viene attribuito il ruolo di capi dell'associazione e quello di partecipi a Francesco Catanzariti , Antonio Filippone, Michele e Domenico Romeo . Nel corso di intercettazioni, gli indagati facevano riferimento a "piantagioni" e ai ricavi mensili di "otto diecimila ogni due mesi".