Commerciante di Catania denuncia: pagare il pizzo contro i punkabbestia?
'Vittima' di ambulanti, ubriachi, zingari con figli piccoli al seguito e di punkabbestia che "rendono insicuro il lavoro" il gestore di un locale del centro di Catania, temendo "una tragedia annunciata", vista "la mancata risposta all'allarme sociale più volte denunciata", trova una sola risposta alla domanda 'come posso evitare il dramma? Pagando il pizzo, ovviamente". Il commerciante, che ha 23 dipendenti, lancia un appello alle Istituzioni con una lettera aperta al quotidiano La Sicilia, segnalando che nella zona "imperversano i nuovi padroni: i punkabbestia". "Quando uno di loro si è infastidito perché uno dei cani è stato allontanato da un mio dipendente dai tavoli - cita come esempio - gli ha lanciato contro una lattina piena di birra che ha colpito anche un cliente. Un altro dei miei, che si è ribellato, è stato morso da un cane ed è stato medicato in ospedale. E' intervenuta la polizia, ma l'indomani quelli sono ritornati più ringalluzziti di prima, sbraitando e minacciandoci e irridendoci".
"Fino a quando i tutori dell' ordine - sottolinea il commerciante - mi diranno, facendo spallucce, che non c'è niente da fare, qui nel Meridione esisterà soltanto una panacea: il pizzo. Ma con quali coraggio e sfrontatezza le nostre Istituzioni invitano gli imprenditori siciliani a denunciare gli estorsori? Ben vengano - afferma provocatoriamente - i malandrini a proteggermi e a svolgere una funzione sociale, cioè evitare un dramma che può sempre succedere e salvaguardare il posto di lavoro a 23 persone". "La situazione, già complessa - chiosa il commerciante - va ad aggravare uno stato di fatto che vede i soliti noti controllati periodicamente dalla Guardia di finanza, dai Vigili, Asl, Guardia costiera (!), Siae, Nas, Ufficio del lavoro e Inps. D'altra parte, altri soliti noti rimangono immuni da qualsiasi controllo. Alè!".