Il tonfo della Lega a Catania e Siracusa, 2 sindaci del carroccio: cambio di rotta
"Un immediato cambio di rotta per ripartire dalla base ed un passo indietro da parte degli attuali vertici catanesi della Lega". E' l'auspicio del sindaco di Aci Castello Filippo Drago e del suo collega primo cittadino di Motta Sant'Anastasia, Anastasio Carrà, militanti del partito di Matteo Salvini, espresso in una nota inviata al senatore commissario del partito in Sicilia e neo sottosegretario all'Interno.
"Il dato conseguito al termine delle recenti elezioni amministrative nel Comune di Catania è stato davvero disastroso ed in totale controtendenza con quello nazionale - scrivono Drago e Carrà. E' indubbiamente frutto del percorso guidato in questi tre anni da Angelo Attaguile e da Fabio Cantarella che ha segnato un pauroso scollamento tra il partito e la società. Lo si è visto alle elezioni regionali (in cui Carrà è risultato il candidato più votato nella Lega in Sicilia), lo si è ancor più toccato alle elezioni nazionali laddove il solo capitano Matteo Salvini è riuscito a trainare il simbolo evitando la debacle, e lo si è dimostrato con questa campagna comunale dalla quale siamo stati inopinatamente esclusi - aggiungono i due sindaci.
Non è solo una questione di attrazione del consenso - si legge ancora nell'accorata lettera - ma è anche un problema di carattere organizzativo e di totale assenza di attività sul territorio, oltre che di assoluta mancanza di conoscenza della società catanese. Sono stati anni in cui il monopolio totale sul partito ha creato un effetto contrario, rispetto a ciò che sta avvenendo nel resto d'Italia dove la Lega si sta radicando e sta accumulando consensi e simpatia da parte degli elettori."
Non ci stanno e, dopo un lungo silenzio, i due esponenti ormai storici del carroccio in terra etnea, adesso rivolgono un appello al commissario Candiani chiedendo una netta discontinuità. "Come sappiamo in politica dovrebbe valere ancora il principio del "chi sbaglia cede il passo" e, se tre indizi sono ormai una prova, è chiaro che non è più possibile consentire agli autori del disastro di continuare ad affondare un contesto in cui, dall'altra parte, c'è un popolo che vorrebbe finalmente partecipare ed essere coinvolto.
Per questo, noi leghisti in Sicilia dalla prima ora, a nome di tanti dirigenti, iscritti, militanti, simpatizzanti, ti chiediamo nella tua qualità di commissario di voler valutare un cambio di passo facendo si che la Lega riparta dal basso, ovvero non utilizzi quello spazio di governo senza rappresentare nessuno, ma al contrario costruisca partendo dalla stessa base e dal territorio una prospettiva di carattere politico - amministrativo.
Ma il disastro elettorale della Lega non si è verificato soltanto a Catania. A Siracusa dove c'era un candidato a sindaco, il partito non è arrivato neppure all'1,5% ed a Rosolini dove c'era la lista a sostegno di Tino Di Rosolini, tutti i 16 candidati non sono arrivati a raccogliere neppure 200 consensi, non consentendo al candidato sindaco di arrivare al ballottaggio per una manciata di voti. Anche nel Siracusano, così come nell'intera Sicilia orientale il partito è da rifondare.
(Nella foto Matteo Salvini, Filippo Drago e Anastasio Carrà)