Russia, tutto pronto per i mondiali di calcio ed il saluto di Putin
"Abbiamo aperto il nostro paese e il nostro cuore al mondo. Benvenuti alla Coppa del Mondo Fifa". Con queste parole, in un messaggio pubblicato dal Cremlino, il presidente Vladimir Putin ha dato il benvenuto a sportivi e tifosi riversatisi in Russia per il primo Mondiale di calcio ospitato dal Paese. Che un evento del genere porti con se' una forte valenza politica vale per qualsiasi nazione ospitante, ma in particolar modo per la Russia di Putin oggi, sotto sanzioni occidentali, con rapporti tesi sia con gli Usa, che con l'Europa, additata come responsabile di scandali internazionali - dal Russiagate, al caso Skripal - ma con un rinnovato ruolo di super potenza e attore chiave della scena mondiale, rafforzato da suo attivismo in Medio Oriente e dalla ricreata alleanza con la Cina.
"Spero che tutti voi abbiate un'esperienza indimenticabile, non solo guardando le partite delle vostre squadre preferite e ammirando le abilita' dei giocatori, ma anche nel conoscere la Russia, la sua identita' e cultura, la sua storia unica e la sua diversita' geografica, la sua gente ospitale, sincera e amichevole", ha detto nel suo messaggio il leader del Cremlino, che ha fatto della Coppa del Mondo un vero e proprio progetto personale. Putin non ha mai nascosto di non essere un tifoso di calcio, il suo sport d'altra parte e' il judo, ma il calcio e' entrato con forza nei suoi pensieri nel 2009 - dieci anni dopo essere salito al potere - quando ha deciso che Mosca doveva aggiudicarsi il Mondiale 2018. A due giorni dal calcio d'inizio, il progetto del presidente e' diventato realta' e la Coppa del Mondo russa ha gia' conquistato un record: con almeno 12 miliardi di dollari di spesa, tra stadi e infrastrutture in 11 diverse citta', e' l'edizione piu' costosa di sempre.
Alle immancabili polemiche sulle spese ha risposto puntualmente la politica: ad aprile scorso, l'allora vice premier Arkady Dvrokovich, ha spiegato che non "ci sarebbe stata crescita economica" nel Paese, se non fosse stato per la competizione calcistica, che si sta per aprire. A suo dire, i preparativi dei Mondiali hanno contribuito con un punto percentuale al Pil, negli ultimi cinque anni, e creato 220.000 posti di lavoro. Dopo due anni di recessione, causata dal crollo dei prezzi del petrolio e dalle sanzioni economiche, la Russia e' cresciuta del 1,5% nel 2017, anche se ancora sotto il 2% fissato da Putin.
Finora l'impresa piu' riconosciuta a Putin sono i Giochi invernali di Sochi 2014, costati 50 miliardi di dollari e primo grande evento sportivo nel Paese dalle Olimpiadi del 1980. Quattro anni fa, come oggi, la competizione iridata era stata per il Cremlino motivo di prestigio internazionale e occasione per soffiare sull'orgoglio patriottico. "Putin vuole presentare la Russia come un Paese forte, non solo militarmente, ma in grado di organizzare eventi a livello internazionale", ha detto a NewsWeek Andrei Kolesnikov, analista del think tank Carnegie Center di Mosca. In questo senso, sara' essenziale che non ci siano intoppi a rovinare la festa: scontri tra tifoserie, episodi di razzismo, manifestazioni dell'opposizione e Ong che denunciano la situazione dei diritti umani, fino ad atti di terrorismo, di cui la Russia anche recentemente e' stata tristemente teatro. Tutto sembra sotto controllo sia grazie al lavoro preventivo dei servizi di sicurezza Fsb, che delle forze dell'ordine, ma anche di leggi e regolamenti studiati ad hoc per tenere lontano il dissenso.
Le autorita' garantiscono che il torneo si svolgera' senza problemi di sicurezza e ricordano gli attentati sventati in vista di Sochi 2014. Ma ci sono differenze cruciali tra i Giochi olimpici invernali e la Coppa del Mondo, ha fatto notare Grigory Shvedov, direttore del sito Caucasian Knot, che tra le altre cose monitora l'attivita' dei fondamentalisti islamici in Russia. "Le Olimpiadi di Sochi si sono svolte quando lo Stato islamico non era attivo in Russia, mentre oggi purtroppo e' estremamente attivo, specialmente nella regione del Caucaso del Nord", ha spiegato il giornalista, ricordando il recente attacco firmato dall'Isis contro una chiesa ortodossa a Kizlyar, in Daghestan, repubblica del Caucaso russo a maggioranza musulmana.
Il Mondiale di Putin porta con se' anche un forte messaggio rivolto internamente, ai russi: quello dell'orgoglio di una nazione che l'Occidente percepisce come isolata e che ha risentito pesantemente della crisi economica, ma che riesce invece a organizzare l'evento sportivo piu' seguito al mondo, una nazione piu' forte, con uno stile di vita sano e orientata allo sport. "Questo e' stato il sogno di molte generazioni e ora si sta per realizzare - ha detto a fine maggio Dvorkovich, a capo del Comitato organizzatore per la Coppa del Mondo - le Olimpiadi a Sochi hanno dimostrato come possiamo accogliere gli ospiti, ma questo e' un evento molto piu' grande, di scala globale".
Pur amando piu' hockey del calcio, i russi sono eccitati all'idea che le star del calcio mondiale si riverseranno nel paese insieme a 600.000 turisti stranieri, secondo le stime ufficiali. La nazionale russa non ha praticamente possibilita' di vincere e la domanda "per chi tiferai, dopo che la Russia verra' butta fuori?" e' diventato una sorta di barzelletta tra i tifosi a Mosca.