Mostre: a Palermo 'Cassata Drone', installazioni e indagini visive
A Palermo i"Cassata Drone", mostra indipendente che coinvolge gli artisti RAQS Media Collective, MDR (Maria D Rapicavoli) e Stefano Cagol all'interno di un appartamento privato di un edificio storico di Piazza Borsa (Palermo). CD e' un progetto ideato da g. olmo stuppia e curato da Giovanni Rendina e sara' aperto al pubblico in via Malta 21 dal 20 giugno al 20 Settembre 2018 (inaugurazione il 14 giugno e visite private dal 15 al 19 giugno). I tre artisti dialogheranno con lo spazio espositivo, dando vita ognuno ad un'installazione "immersiva" declinando le tematiche affrontate dal progetto. Cassata Drone analizza la tradizione linguistica e culinaria siciliana (cassata, dall'Arabo quas 'at ) in relazione alla sua cultura geopolitica e militare dal dopoguerra ad oggi (rappresentato dal drone). Da un lato, la cassata siciliana diventa il punto focale per un'indagine visiva sui temi della decorazione, del gusto e del linguaggio. Dall'altro lato, la parola "drone" apre uno spazio di elaborazione e critica in forme estetiche riguardo la presenza di dispositivi militari in Sicilia che hanno trasformano forzatamente l'Isola in una "portaerei" naturale strategica (Frontex, Hawk Drone, Predator Drone, MUOS). I Raqs Media Collective propongono "Cassata Subduction", un'installazione che occupera' le due stanze d'ingresso dello spazio e che vedra' l'interazione di video con la carta da parati le cui testure si ispirano all'incontro delle placche tettoniche europea e africana e alla storia della citta' di Palermo. E' il loro primo progetto in Sicilia. MDR (Maria D Rapicavoli) realizzera' un'opera che si basa sul senso d'instabilita' e disorientamento causato dall'irregolarita' dell'edificio bombardato nel 1943. Portando avanti la sua ricerca sull'idea di spazio aereo, tramite elementi in porcellana e alabastro, l'artista interagira' con l'ambiente "incrinato" a causa degli eventi bellici creando un'installazione site-specific nella stanza centrale dello spazio. Il progetto di Stefano Cagol si intitola "The Body of Energy" e affronta i temi della sostenibilita', della natura e della societa' attraverso una sequenza di performance partecipative e sull'utilizzo poetico di un mezzo tecnologico: la termocamera ad infrarossi. La Flir camera impiegata e' in grado di captare gli scambi di calore tra le persone e con l'ambiente. Quest'ultima viene infatti utilizzata dall'artista per tracciare simbolicamente l'energia, rendere visibile l'invisibile attraverso una serie di installazioni video.