Rosolini, tentata estorsione a Gennuso: salta fuori una pistola
"Devi dire a Gennuso che mi deve dare i soldi... mi deve, io non scherzo più...;Non deve scherzare con me, altrimenti lo levo di mezzo"". Sono uno stralcio di frasi intercettate dagli investigatori per una tentata estorsione avvenuta a Rosolini, prima del 2015, ai danni del parlamentare all'Ars, Giuseppe Gennuso. Il processo che vede come unico imputato, Alessandro Frasca, , 41 anni, si stava celebrando davanti al giudice unico del tribunale di Siracusa, si arricchisce di nuovi colpi di scena. Secondo gli avvocati di parte civile di Giuseppe Gennuso, il parlamentare sarebbe stato minacciato con una pistola. Così il giudice unico del tribunale di Siracusa, accogliendo anche le richieste del pm e della parte civile, ha ravvisato la sussistenza di una aggravante (art 629 c.p.) ed in particolare l' uso di un arma da fuoco che sarebbe stata illegalmente detenuta, pistola che non è mai stata trovata dagli investigatori. L'imputato ha sempre sostenuto che il denaro gli era dovuto in relazione ad una struttura sanitaria privata della quale era socio.
Il giudice unico ha così stabilito che la competenza del processo tocca al Tribunale penale in composizione collegiale. L'udienza davanti ai tre giudici di Siracusa, è stata fissata per lunedì prossimo.