Rapine: fallito colpo milionario a Sassari, sparati 200 colpi
Oltre 200 colpi, con fucili automatici e semiautomatici tipo Kalashnikov e pistole, sono stati sparati ieri sera a Sassari da un commando di 12-14 uomini che ha cercato di assaltare il caveau della Mondialpol, nella borgata di Caniga. La rapina stavolta e' fallita, al contrario di quella da circa 10 milioni di euro messa a segno contro la stessa societa' di vigilanza nel 2016. I banditi, entrati in azione con un trattore attorno alle 21.30, erano pronti a uccidere e solo per una serie di circostanze fortuite ieri non ci sono state vittime.
Per sfondare i due cancelli paralleli della sede della Mondialpol, il commando ha usato un trattore rubato, di cui ha coperto l'avanzare con una pioggia di colpi, sparando anche contro l'auto di una guardia giurata che stava uscendo in quel momento. Il vigilante e' scampato miracolosamente ai proiettili ed e' riuscito a mettersi al riparo. Altri sei colleghi rimasti all'interno hanno visto le pallottole raggiungere le finestre e, in qualche caso, superare la barriera dei vetri antiproiettile. Rispondere al fuoco in quelle condizioni, peraltro anche in netta inferiorita' numerica, sarebbe stato un suicidio.
E' stato probabilmente l'improvviso arrivo della prima auto della polizia, una vettura 'in borghese' con quattro uomini della Squadra mobile di Sassari, anticipata da un lampeggiante, a costringere il commando a desistere. I banditi hanno incendiato una delle auto rubate su cui erano arrivati, lasciandola davanti alla Mondialpol, per coprirsi la fuga, poi sono saliti su tre auto, pochi minuti prima dell'arrivo della prima macchina della polizia. Due sono state trovate bruciate stamattina a Bancali, vicino a Sassari. La terza, una station wagon scura, non e' stata ancora ritrovata. Sul posto ieri, oltre alle Volanti, sono arrivati anche i carabinieri.
Gli investigatori della Squadra mobile, guidati dal dirigente Dario Mondovi', stanno visionando le immagini del sistema di videosorveglianza e attendono i risultati del lavoro dei colleghi della Scientifica per risalire ai componenti della pericolosa banda, probabilmente tutta sarda, entrata in azione ieri.