Pozzallo, inaugurato lo sportello "Porte Amie" contro ogni violenza
È stato inaugurato a Pozzallo, a Villa Tedeschi, alla presenza delle autorità cittadine civili e militari, lo sportello anti-violenza "Porte Amie", a cura dell'Associazione culturale Amie, realizzato con il patrocinio del Comune di Pozzallo.
Un’iniziativa portata avanti dal sodalizio rosa composto da Teresa Di Loro, Antonella Gelasio e Francesca Modica, che già da tempo incontrano gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado per contrastare fenomeni quali il bullismo, il cyber bullismo e la violenza. Lo sportello, che avrà sede proprio nei locali di Villa Tedeschi e resterà aperto il lunedì e il mercoledì dalle 17,30 alle 19,30, vuol essere un punto di riferimento contro ogni forma di violenza, non solo per le donne.
«La violenza non è soltanto fisica – ha detto Teresa Di Loro, presidentessa dell’associazione - ma è anche psicologica, è fatta di parole, gesti, umiliazioni. Chi la subisce è portato a isolarsi, a chiudersi nel proprio dolore. Noi cerchiamo di rompere il silenzio e dare la forza a chi soffre di uscire da quell’isolamento. Facendo rete con le istituzioni del territorio, le parrocchie, le scuole e le forze dell’ordine».
Il sindaco Roberto Ammatuna ha sottolineato l’importanza dello sportello anti-violenza che contrasta fenomeni più diffusi di quello che si pensa, spesso taciuti o sottovalutati, e ha ribadito l’impegno dell’amministrazione comunale a sostegno dell’iniziativa.
«È un’iniziativa importante – ha dichiarato Federico Reginato, comandante provinciale del Comando dei Carabinieri di Ragusa - alla quale noi aderiamo per testimoniare ancora una volta la vicinanza dell’arma verso temi così sentiti, così profondi e a volte troppo spesso così drammatici».
L'inaugurazione è stata accompagnata da una performance artistica dal titolo "Rompiamo il silenzio" a cura dello sceneggiatore Michele Arezzo (voce narrante), con l'accompagnamento del maestro Peppe Arezzo al pianoforte. L'artista Giò Scifo ha letto alcune poesie.
Infine, Franco Monaca, scrittore e saggista, ha tenuto un breve ma denso intervento sulla figura della donna nei suoi romanzi. «All'inizio del secondo anno di Università – ha raccontato - appresi, e ne rimasi sconvolto, la notizia dell'uccisione, avvenuta in piena estate, di una mia carissima compagna calabrese da parte di un innamorato respinto che al grido "O mia o di nessun altro" le esplose diversi colpi mortali nella pubblica piazza del paese. Da allora sono stato particolarmente al tema della violenza sulle donne e mi sono battuto per l'abrogazione di norme gravemente offensive della loro dignità (divorzio,delitto d'onore, aborto). Questo impegno ho cercato di trasfondere nei personaggi dei miei romanzi».
I temi della violenza e delle molestie a sfondo sessuale ricorrono infatti nei romanzi "I segreti del barone" e "Amori e segreti di donna Esmé", mentre nel recente "Flora Pomona", è presente il tema della violenza psicologica del marito e della sua famiglia sulla protagonista, ritenuta a torto "incapace" di generare.