Tombe violate a Palermo per vendere i loculi, quattro arresti
Su disposizione della Procura della Repubblica di Palermo i carabinieri della Compagnia di Monreale in esecuzione di un'ordinanza del gip hanno arrestato 4 persone e sottoposto una quinta al divieto di dimora nel comune di Monreale con obbligo di firma alla Polizia Giudiziaria,in quanto indiziati di avere fatto parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi delitti tra cui quelli di truffa, falsita' in atti pubblici commesse da privati, falsita' in certificazioni, violazione di sepolcro, vilipendio delle tombe, vilipendio di cadavere, occultamento di cadavere, distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere. I fatti risultano avvenuti presso il Cimitero di San Martino delle Scale. Inoltre, sono state notificate alcune informazioni di garanzia per ulteriori soggetti indagati nella medesima vicenda. Le indagini, svolte dai Carabinieri di Monreale sotto la direzione ed il coordinamento della Procura di Palermo, hanno permesso di ricostruire l'intero meccanismo posto alla base della gestione illegale ed illecita del cimitero di San Martino delle Scale, di proprieta' della locale Abbazia Benedettina, finalizzato ad ottenere ingenti profitti dalla compravendita di sepolture. Le indagini sono partite dalla raccolta di alcune denunce relativamente a un'apparente "mala gestio" del cimitero, ma i successivi accertamenti hanno consentito di far luce su di una organizzazione criminale che, nel corso degli ultimi anni, si era di fatto sostituita ai benedettini - in maniera del tutto abusiva- nella gestione del cimitero, iniziando un vero e proprio mercimonio di loculi e tombe.
In particolare, durante le indagini, e' emerso che sono state moltissime le persone che, non trovando una sistemazione per i propri cari estinti -soprattutto nei cimiteri palermitani che vivono uno stato di emergenza continua - si sono rivolti a loro per un posto all'interno del camposanto di San Martino delle Scale (che e' saturo da piu' di 20 anni). A fronte di un pagamento di 5.000 euro circa e potendo far leva sullo stato di necessita' di quelle famiglie, disposte a pagare cifre consistenti pur di garantire una degna sepoltura ai propri defunti, veniva sempre assicurata un'immissione nelle varie sepolture, dopo aver ricavato nuovi spazi attraverso numerose e sistematiche violazioni di sepolcro, in vista di estumulazioni del tutto illegittime. Alcune aree del cimitero di San Martino delle Scale sono state poste sotto sequestro.