Acqua sporca a Caltanissetta, indagati dirigenti della Regione
Avviso di garanzia e di conclusione delle indagini preliminari a venti tra dirigenti e funzionari del Dipartimento delle acque e dei rifiuti della Regione siciliana, funzionari Ato Cl6, amministratori e manager dell'azienda Caltaqua Spa, societa' che si occupa della gestione della rete idrica e della distribuzione e degli impianti di depurazione dei reflui fognari in provincia di Caltanissetta. In azione, in provincia di Caltanissetta, a Palermo e Roma, finanzieri del Nucleo nisseno di Polizia economico-finanziaria e carabinieri del Noe di Palermo, coordinati dalla procura della Repubblica di Caltanissetta. Contestati reati ambientali, frode in pubbliche forniture, mentre i controlli fiscali hanno permesso di segnalare una base imponibile sottratta a tassazione di oltre 37,7 milioni di euro.
Le indagini, effettuate nell'ambito dell'operazione denominata "Archeronte", avrebbero permesso di dimostrare gravi violazioni da parte dei responsabili dell'azienda, molti dei quali cittadini spagnoli, anche inseriti nell'organigramma della societa' Fcc Aqualia, impresa controllante della spa nissena con sede legale in Spagna.
Con la complicita' di dirigenti della Regione, la societa' nissena ha omesso la manutenzione degli impianti di depurazione dei reflui fognari pur in presenza di obblighi specifici imposti dalla normativa di settore e pur avendo a disposizione fondi pubblici dedicati proprio all'attivita' di manutenzione. Di fatto, cio' ha causato una mancata depurazione delle acque fognarie che presentavano quindi una carica batterica di molto superiore alla norma, con concreto pericolo per l'incolumita' pubblica. In molti casi le indagini hanno provato che gli impianti di depurazione risultavano in stato di abbandono a tal punto che non erano piu' idonei a garantire una operativita' seppur minima. Tutto questo e' stato agevolato da varie omissioni dei responsabili regionali e dell'Ato preposti al controllo degli atti di gestione di Caltaqua spa.
La procura di Caltanissetta ha contestato il reato di inquinamento ambientale e varie contravvenzioni collegate alla diffusione nell'ambiente di reflui non depurati. E' stata riscontrata anche l'omessa esecuzione di quanto previsto dal contratto per l'affidamento del Servizio idrico integrato di Caltanissetta, in merito all'obbligo di assicurare il corretto funzionamento della rete di depurazione: per questo motivo e' stato contestato agli indagati anche il reato di frode nelle pubbliche forniture.
Ulteriori reati ambientali sono stati inoltre accertati in riferimento ai responsabili dell'azienda, per avere di fatto continuato a gestire impianti di depurazione non piu' funzionanti e privi di autorizzazione allo scarico in quanto quest'ultima era scaduta e non poteva, tra l'altro, essere rilasciata stante lo stato di abbandono degli stessi impianti. Infine, ai dirigenti pubblici e' stato contestato il rifiuto di atti d'ufficio. Degli stessi reati ambientali sono stati accusati anche i funzionari pubblici che, causa l'omesso controllo, hanno favorito e consentito l'inquinamento ambientale. Applicata alla societa' Caltaqua Spa la normativa sulla responsabilita' amministrativa degli enti che prevede sanzioni per l'ente che ha beneficiato dei reati commessi dai propri amministratori. I finanzieri di Caltanissetta hanno inoltre avviato una attivita' di verifica fiscale, basandosi sull'analisi dei documenti contabili ed extracontabili che e' stato possibile trovare durante le investigazioni.