'Ndrangheta, arrestato a Gioia Tauro Vincenzo Di Marte: era latitante da 3 anni
E' stato arrestato nella tarda serata di ieri, in localita' Ponte Vecchio di Gioia Tauro, nel Reggino, dai militari del gruppo di Gioia Tauro, del nucleo investigativo di Reggio Calabria e dello squadrone "Cacciatori" di Calabria, il latitante Vincenzo Di Marte, 37 anni, personaggio di spicco della cosca "Pesce" operante nel territorio di Rosarno e Gioia Tauro.
L'uomo si era reso irreperibile dal giugno 2015 e si era sottratto ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere perche' ritenuto responsabile di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dalla transnazionalita' della condotta e con la finalita' di agevolare il rafforzamento economico delle cosche di 'ndrangheta dei "Pesce" di Rosarno e degli "Alvaro" di Sinopoli (operazione "Santa Fe'").
Capi di accusa che lo scorso luglio hanno condotto alla sua condanna in primo grado a 14 anni di reclusione.
La transnazionalita' dei traffici delittuosi a cui era dedito trova ulteriore conferma in un mandato di arresto europeo emesso nei suoi confronti dall'autorita' giudiziaria spagnola per reati sugli stupefacenti.
Di Marte e' stato recentemente inserito nell'elenco dei latitanti pericolosi insieme ad Emanuele Cosentino, latitante di Palmi arrestato in Germania lo scorso mese di marzo dai carabinieri di Reggio Calabria.
L'esito positivo dell'operazione e' stato favorito da una meticolosa e articolata attivita' d'indagine finalizzata alla sua cattura, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, originata nell'ottobre 2017 e supportata da ampia attivita' tecnica.
Gli investigatori del Gruppo di Gioia Tauro, con il costante supporto dei militari del Nucleo Investigativo di Reggio Calabria e dei Cacciatori di Calabria di Vibo Valentia, hanno sviluppato le prime informazioni e incessantemente monitorato lo stretto circuito relazionale dell'uomo, riuscendo ad individuare in contrada Morrone di Gioia Tauro, un'abitazione su due livelli, composta da tre unita' abitative. Il Di Marte e' stato sorpreso all'interno dell'abitazione al piano terra dove aveva trovato rifugio da qualche giorno. Scovato, non ha opposto alcuna resistenza. Nella sua disponibilita' i militari hanno rinvenuto documenti di identita' falsi, oltre 12 mila euro in contanti, un tablet e diversi telefoni cellulari, il tutto sottoposto a sequestro. Nella circostanza sono state arrestate per favoreggiamento personale e condotte ai domiciliari altre quattro persone che risiedono nello stabile: si tratta di due coppie di coniugi che con la loro condotta avrebbero aiutato il latitante a sottrarsi alla cattura.