Stato-mafia, legale Riina: "Il processo? Una faida tra i Servizi"
"Il fatto non sussiste per Riina e Bagarella. Ecco quello che chiedo, neanche il ne bis in idem e' sufficiente. A Firenze Riina ha ottenuto l'assoluzione per 7 su 11 imputazione per strage. Ricordiamo che le bombe in Continente esplodono mentre Riina e' gia' detenuto. Queste bombe hanno significato diverso rispetto a quelle di Capaci e via D'Amelio. Ci sono di mezzo la massoneria, l'avvento di Tangentopoli, la caduta del muro di Berlino e i servizi segreti". Ecco la storia in pillole rappresentata, oggi davanti alla Corte d'assise di Palermo, dall'avvocato Luca Cianferoni, legale del defunto boss corleonese Salvatore Riina e di Leoluca Bagarella, detenuto al 41 bis. "Non si puo' venire a raccontare che in quel periodo Salvatore Riina facesse un accordo con Mario Mori che lo voleva arrestare, cosa che poi fece. Dirlo e sostenere questa tesi e' - ha proseguito rivolgendosi alla Corte d'assise presieduta da Alfredo Montalto - e' una boiata pazzesca e va fermata questa impostazione estremistica e l'uso antagonistico dell'indagine penale". L'avvocato Cianferoni prosegue nella sua ricostruzione: "Questo processo e' il frutto della faida tra servizi segreti di sinistra e di destra, tra Gianni De Gennaro e Mario Mori. Riina mi disse una volta: ma da me che vogliono, che parlo o che sto zitto".