Calcio: guerriglia urbana a Palermo, daspo per 16 ultrà del Catania
II questore di Palermo Renato Cortese ha emesso 16 divieti di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive, i Daspo, nei confronti di un gruppo di supporters catanesi che l'1 dicembre dello scorso anno, in occasione dell'incontro di calcio Trapani-Catania hanno creato disordini a Palermo, con lancio di petardi e fumogeni. I supporter rossoblu giunti a bordo di pullman e autovetture scortati dalla Polizia di Stato, hanno dato vita a tre diversi episodi. Il primo all'altezza della rotonda di via Oreto sono scesi dai mezzi, intralciando per alcuni minuti la circolazione veicolare, ma sono stati subito fatti risalire a bordo dagli agenti in servizio d'ordine. Successivamente, all'altezza del sottopassaggio di via Pitre', si e' arrivati al primo scontro con le forze dell'ordine, quando i tifosi sono scesi nuovamente dai mezzi e hanno ingaggiato una sorta di guerriglia urbana contro i poliziotti che li scortavano, facendo uso di bastoni, cinture, petardi e fiaccole; anche in questo caso i poliziotti sono riusciti a contenere i disordini, salvaguardando principalmente l'incolumita' di quanti si trovavano a transitare lungo quell'asse viario, oltre che a frapporsi alla tifoseria palermitana, nel frattempo intercettata dalla Digos e fermata. Infine, i tifosi etnei si sono scatenati nei pressi dello svincolo di via Belgio, con analoghe modalita' di via Pitre' e anche in questo caso gli agenti hanno arginato le aggressioni. Le indagini della Digos palermitana, anche tramite il contributo del materiale video-fotografico realizzato dalla Scientifica di Palermo e di Trapani, si e' riusciti ad individuare ed identificare i sedici ultra' catanesi. Per otto di loro si e' trattato di Daspo collettivo, per la durata di cinque anni, a eccezione di due recidivi, per i quali la durata del provvedimento e' stata elevata, rispettivamente, a sette ed otto anni. Gli altri otto supporter sono stati colpiti da Daspo individuali. Tutti i provvedimenti emessi prevedono anche il divieto di accesso a stazioni ferroviarie, caselli autostradali, scali aerei, autogrill e ogni altro luogo interessato alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipino o assistano alle competizioni sportive. I tifosi catanesi sono stati, inoltre, denunciati per resistenza a pubblico ufficiale (col volto coperto da passamontagna, fasciacolli, cappucci e sciarpe, e armati di cinture e bastoni, si erano scagliati infatti contro le forze dell'ordine), violenza privata (avevano occupato l'intera sede stradale con auto e mezzi del convoglio in transito verso lo stadio di Trapani impedendo la liberta' di movimento e di circolazione di privati cittadini), porto di oggetti atti ad offendere (mazze da baseball, aste, tubi in pvc e spranghe di metallo), lancio di materiale pericoloso (petardi, fiaccole, bottiglie di vetro, oggetti contundenti); tutti reati aggravati in quanto commessi da piu' di 10 persone col volto coperto, alcune delle quali armate.