Palermo, spese pazze all'Ars: per gli imputati "solo per rappresentanza"
"Spese istituzionali, di rappresentanza, legate alla funzione ricoperta": cosi' si sono difesi tre dei sette imputati del processo sulle cosiddette spese pazze dell'Assemblea regionale siciliana, interrogati oggi dalla terza sezione del tribunale di Palermo, presieduta da Marina Petruzzella. Si tratta degli ex capigruppo parlamentari, accusati di peculato per avere utilizzato in maniera non conforme alla legge i fondi pubblici messi a disposizioni dei partiti rappresentati nel Parlamento siciliano.
Rispondendo alle domande del pm Laura Siani, la Adamo (nella foto), che all'Ars fu presidente del Gruppo misto, del gruppo Sicilia e che fu deputato dell'Udc, ha spiegato alcuni acquisti effettuati presso negozi di lusso di Palermo per disobbligarsi con la proprietaria di un palazzo storico del capoluogo siciliano: "Ce lo mise a disposizione gratuitamente - ha spiegato - per un convegno organizzato con il presidente della Regione e dirigenti regionali. Risparmiammo sicuramente". Altre spese sono state spiegate come regali di Natale fatti a politici, leader di partito e giornalisti, "ai quali compravamo cravatte e bottiglie di vino; invece distribuivamo a sindaci, assessori e consiglieri comunali, le agendine fatte realizzare dall'Ars, per dare i nostri numeri di telefono a tutti".
Giambattista Bufardeci, ex capogruppo di Grande Sud ed ex parlamentare di Forza Italia, ha spiegato alcune spese di soggiorno riconducendole a Franco Mineo, altro deputato del movimento fondato da Gianfranco Micciche' e oggi non piu' esistente: Mineo, non imputato, avrebbe staccato assegni del gruppo e pagato con carta di credito alberghi a Siracusa e nelle Madonie. Le altre spese sarebbero legate a convegni e attivita' politiche.
Infine l'altro presidente del Gruppo misto, Cataldo Fiorenza, ha spiegato, fra le altre cose, il pagamento di 337 euro per un cenone di Capodanno con la necessita' di gratificare una dipendente del gruppo, "pagata mille euro al mese e che rivendicava gli straordinari, anche notturni - ha affermato - per le sedute dell'Assemblea dedicate alla finanziaria. Straordinari non gliene demmo, ma le pagai io il cenone per quattro persone". A pagare fu cioe' il gruppo parlamentare. L'esame di Fiorenza e' stato interrotto perche' uno dei giudici del collegio, Daniela Vascellaro, era di turno per le direttissime con i detenuti e doveva tenere quelle udienze con urgenza.
Gli altri imputati, Nunzio Cappadona (Movimento popolare siciliano e poi deputato del Gruppo misto); Rudy Maira (Udc e poi Pid); Livio Marrocco (Futuro e liberta'), Salvo Pogliese, ex vicepresidente del gruppo dei deputati del Pdl, saranno interrogati nelle prossime udienze.