Agricoltura: asse Musumeci-produttori, stato di crisi e controlli
Da Vittoria provvedimenti immediati a sostegno dell'agricoltura siciliana: dichiarazione dello stato di crisi, controlli serrati nei porti e nei mercati sulla tracciabilita' e salubrita' dei prodotti, eliminazione degli interessi passivi, rivisitazione dei trattati europei. La Regione si e' messa in moto: lo hanno assicurato il presidente Nello Musumeci, l'assessore all'Agricoltura, Edy Bandiera, e il direttore generale del Dipartimento regionale Agricoltura, Carmelo Frittitta. "Abbiamo bisogno di fare una guerra forte, costante senza esclusione di colpi all'ingresso di prodotti stranieri in Sicilia - ha detto Musumeci - ieri ho incontrato il comandante generale dell'Arma per Sicilia e Calabria, lavoriamo a un protocollo d'intesa: chiediamo che forze dell'ordine, carabinieri, Guardia di finanza, Marina militare possano intensificare i controlli in tutti i punti vendita e nei luoghi di approdo; abbiamo dato da due mesi a questa parte ordini precisi al corpo forestale della Regione perche' sia presente nei porti in cui approdano navi cariche di frumento". Gia' programmato un incontro con la Grande distribuzione organizzata per martedi' alle 12: "Abbiamo il dovere di chiedere cosa fa la grande distribuzione organizzata; la Sicilia e' la regione d'Europa col piu' alto tasso di grande distribuzione organizzata concentrata soprattutto nella provincia di Catania" ed aggiunge: "Voglio chiedere loro che cosa intendono fare per recuperare, razionalizzare ed utilizzare questa eccedenza di produzione in Sicilia dell'ortofrutta che non e' un'eccedenza casuale, ma dovuta alla invasione nei nostri mercati di prodotti di una concorrenza sleale". Previsti incontri a Roma e Bruxelles: "A Roma nei prossimi giorni iniziero' a parlare con il direttore generale rappresentando la gravita' della situazione in cui ci troviamo. Dopo di che attiveremo le misure e le norme - spiega Musumeci - che ci possono consentire di potere per un attimo congelare questa particolare situazione che esaspera centinaia, forse migliaia di padri di famiglia. A Roma chiederemo di riconoscere lo stato di calamita', lo stato di crisi che dichiareremo gia' agli inizi della prossima settimana. Riunisco la giunta apposta per deliberare: i nostri ispettorati massimo in 20 predisporranno la delimitazione delle aree interessate. Il mese entrante andro' a Bruxelles e voglio coinvolgere prima deputati europei eletti in Sicilia, perche' nessuno possa dire io non sapevo". Poi aggiunge che da Ismea intanto "anche se e' una goccia, la disponibilita' all'azzeramento interessi passivi per mancato pagamento di rate". "La Sicilia e il mezzogiorno d'Italia - commenta Musumeci - sono diventati da almeno 20 anni un tubo digerente. Le industrie del nord mandano in Sicilia e nelle regioni del sud prodotti per 80 miliardi l'anno; noi consumiamo i prodotti delle industrie del nord, da' fastidio sentire dire che noi siamo parassiti e loro, al nord, invece lavorano con la saggezza e la costanza delle formiche. Se il sud chiudesse le porte ai prodotti del nord le industrie del settentrione potrebbero chiudere nello spazio di qualche mese".