Esplosione Catania, tra le ipotesi anche il suicidio
Il giorno dopo la tragedia, Catania e' sgomenta e tramortita dall'esplosione che ieri ha provocato la morte di due vigili del fuoco e dell'anziano artigiano che conduceva la piccola officina per biciclette, con annessa abitazione, da cui si e' sprigionata la fuga di gas. Altri due vigili sono ricoverati in gravi condizioni. Tra le ipotesi su cui indaga la Squadra mobile coordinata dalla procura etnea che ha aperto un'inchiesta, c'e' quella del suicidio. La deflagrazione e' avvenuta all'interno dell'immobile ormai saturo di gas: Giuseppe Longo ha azionato la bombola di Gpl per uccidersi o la fuoriuscita del gas e' stata casuale?
Da valutare il presunto uso della motosega da parte della squadra dei pompieri intervenuta nell'edificio che aveva due uscite, in via Garibaldi e in via Sacchero e che fungeva da officina e abitazione. I vigili del fuoco escludono un "innesco esterno", cioe' prodotto dall'uso di un attrezzo e parlano di uomini esperti che mai lo avrebbero utilizzato con il rischio di provocare l'esplosione che sarebbe avvenuta, infatti, dall'interno verso l'esterno. Uno dei vicini, la cui testimonianza e' stata acquisita dalla polizia fa, pero', riferimento proprio alla motosega: "Erano in cinque, hanno fatto un primo sopralluogo in via Garibaldi, poi si sono spostati in via Sacchero, nella seconda uscita dell'appartamento sventrato; hanno visto una flebile luce e, immaginando che l'anziano si fosse sentito male, hanno effettuato un sondaggio con un attrezzo per valutare il grado di saturazione. La stanza era satura di gas, a questo punto si sono spostati nella parte dell'immobile in via Garibaldi e uno ha afferrato un arnese per tagliare il lucchetto della porta di ferro del negozio di bici. Io gli ho detto 'ma che sta facendo' e lui mi ha risposto, 'si allontani'. Ho fatto due passi, riuscendo a tirare per la giacca il mio vicino di casa, e c'e' stata l'esplosione". Che il testimone sia stato sentito, spiega la polizia, non vuol dire che i fatti siano avvenuti in questo modo.
In citta' e nel 'Fortino' di Catania, nel centro storico, non si parla d'altro. Alcuni hanno sistemato dei fiori davanti al locale. "Era una brava persona", ricordano molti. "Era malato e amareggiato", dice un residente, "siamo addolorati". E molti non credono a un errore dei vigili del fuoco: "E' gente esperta che sa quello che deve fare". "Ieri abbiamo pensato a un attentato, a una bomba", ribadiscono i commercianti della zona, "scene di terrore che non potremo mai dimenticare. Poveri uomini e povere famiglie".