Rosolini - Modica, il gip di Messina: " Un fondo di riserva per tangenti e spregiudicatezza"
"Un fondo di riserva con i soldi pubblici degli appalti". Cosi' il gip di Messina Salvatore Mastroeni nell'ordinanza che ha portato all'arresto di sei persone per turbata liberta' degli incanti, abuso d'ufficio e corruzione. Al centro dell'inchiesta condotta dalla procura di Messina, la gara d'appalto del Cas per l'affidamento dei lavori di costruzione di un tratto dell'autostrada Siracusa-Gela, la Rosolini - Modica. L'inchiesta è stata avviata a seguito della trasmissione degli atti alla procura di Messina da parte del Tar di Catania che si doveva pronunciare sui ricorsi presentate dalle imprese rimaste escluse dalla gara, da qui sono cominciate le indagini della Squadra mobile e della sezione di PG della Polizia. "Una delle cose che più colpisce - scrive il gip Mastroeni nell'ordinanza - è la creazione di un fondo, con i soldi pubblici degli appalti, per consulenze e contatti, una riserva per tangenti e corrompere funzionari alla luce del sole e, ancor di piu', che tale fondo sia stato autorizzato dall'amministrazione pubblica e come un subappalto, con un tasso di illegalità neanche facilmente immaginabile". Il gip parla di "mera spregiudicatezza, basata evidentemente su un senso di impunita', senso di impunita' che purtroppo non pare nascere dal nulla, ma ha il suo fondamento nei limiti oggettivi e riscontrati dei poteri di controllo, e degli stessi poteri giudiziari".
Se le persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta. Duccio Astaldi, presidente del consiglio di gestione della Condotte spa, impresa italiana leader nel settore delle costruzioni che si è dimesso in serata dalla carica societaria, il presidente del consiglio di amministrazione della Cosige Scarl Antonio D'Andrea e l'ex capo della segretaria tecnica dell'ex governatore siciliano Rosario Crocetta, Stefano Polizzotto.
La misura cautelare è stata emessa anche nei confronti del funzionario del Consorzio autostrade siciliano Gaspare Sceusa.
Astaldi, D'Andrea, Polizzotto e Sceusa sono ai domiciliari. Carcere, invece, per il finanziere Nicola Armonium e Antonino Gazzarra, vicepresidente del Cas. Le accuse formulate dalla Procura di Messina sono, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti, abuso d'ufficio e corruzione.
L'indagine, che nasce da una segnalazione alla procura della città dello Stretto da parte del Tar, a cui avevano fatto ricorso le ditte escluse dalla gara di affidamento dei lavori, è stata coordinata dal procuratore di Messina Maurizio De Lucia. Oltre ai sei colpiti da misura cautelare, sono coinvolte nell'indagine cinque persone, tra cui i componenti della commissione che avrebbe dovuto verificare la congruità delle offerte per l'affidamento delle opere: Pietro Mandanici, Sebastiano Sudano, Antonino Recupero e Corrado Magro. Indagato anche Maurizio Trainiti, direttore generale pro-tempore del Cas.