Cyberbullismo, la polizia di Ragusa incontra gli studenti
La Polizia di Stato di Ragusa sale in cattedra al Liceo Scientifico Enrico Fermi per affrontare con i più giovani i temi del cyberbullismo, dei crimini informatici e dei pericoli del web, in collaborazione con l’associazione culturale Amiè. Centinaia gli studenti che hanno ascoltato con attenzione il Commissario Capo Filiberto Fracchiolla, Dirigente dell’Ufficio Volanti della Questura di Ragusa che ha trattato gli argomenti in modo diretto con il linguaggio comunicativo utilizzato dai ragazzi.
Infatti, attraverso alcuni filmati prodotti dalla Polizia Postale, in cui i protagonisti sono altrettanti studenti, è stato affrontato il problema del cyberbullismo e dei danni che provoca nei confronti delle vittime che si ritrovano indifese di fronte ad uno strumento diffusivo dalle potenzialità infinte.
Il dirigente ha spiegato, con dovizia di particolari i gravi reati che si possono commettere se si postano video e filmati con leggerezza, senza avere la possibilità di rimediare in modo efficace. Ha presentato inoltre esempi pratici di denunce acquisite in merito al fenomeno delle estorsioni on line da parte di utenti che, dopo aver richiesto alla vittima di inviare foto o farsi riprendere con la webcam in atteggiamenti sessualmente spinti, venivano ricattati per il pagamento di somme di denaro a fronte di divulgare nel web i filmati appena registrati. Tra i pericoli del web si è affrontato anche il tema dell’adescamento via internet e quello del furto di dati personali con il fenomeno del phishing.
Capitolo a parte per le truffe on line in cui molti giovani rimangono vittime, attratti dalla voglia di acquistare on line cellulari o consolle a basso prezzo.
Infine la raccomandazione utile sempre quando si naviga in rete e cioè quella di “connettere la testa”. “L’iniziativa si inserisce all’interno di un percorso di legalità che la Questura di Ragusa ha rivolto agli studenti di diverse scuole della provincia, con la finalità di far maturare nei ragazzi una maggiore consapevolezza di tutti i rischi presenti on line sfatando la convinzione che operare nel web comporti una sostanziale impunità.”