Aiutarono un boss a nascondere 500 mila euro, 2 arresti a Napoli
La Dia di Napoli sta eseguendo un'ordinanza di applicazione di misura coercitiva emessa dal gip partenopeo nei confronti Bruno Potenza, 56 anni, detenuto nel carcere Santa Maria Capua Vetere, e Maurizio Di Napoli, 46 anni, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari. Potenza e' ritenuto responsabile di favoreggiamento aggravato nei confronti di Antonio Lo Russo (nella foto), boss dell'omonimo clan e oggi collaboratore di giustizia. Durante il periodo della latitanza del capoclan, dal maggio 2010 all'aprile 2014, avrebbe avuto da questi 500 mila euro, "consapevole che si trattasse di parte della cassa del clan", per aiutarlo, secondo gli inquirenti, a fronteggiare i rischi di sequestro beni attraverso diverse modalita' di custodia dei profitti delle attivita' illegali che gestiva la cosca.
Potenza, figlio di Mario, ex contrabbandiere di sigarette poi a capo di un vasto giro di usura, e Di Napoli, sono ritenuti responsabili di interposizione fittizia di beni, avendo il primo attribuito fittiziamente al secondo la titolarita' della societa' cui e' riconducibile il ristorante Villa delle Ninfe con sede a Pozzuoli, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione. La gestione del ristorante, formalmente con un contratto di fitto d'azienda da una societa', era sempre stata di Bruno Potenza anche durante la sua detenzione per un residuo di 5 anni e 3 mesi di reclusione in esecuzione di una sentenza di condanna. Non e' la prima volta che i beni riferibili ai fratelli Potenza sono stati oggetto di sequestro. A luglio 2017, sempre la Dia ha dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di beni mobili, immobili, tra i quali anche il ristorante Villa delle Ninfe, e disponibilita' finanziarie per circa 20 milioni di euro. Potenza e' stato condannato per riciclaggio di denaro 'sporco' in ristoranti non solo napoletani dopo una inchiesta che coinvolse anche l'ex capo della Mobile di Napoli poi assolto con formula piena.