Camorra: imprenditore picchiato per il "pizzo", un arresto a Napoli
In ospedale aveva detto di essere caduto in casa, ma le lesioni che aveva riportato da questo improbabile incidente domestico non erano compatibili per i medici con quanto lui raccontava. E' nata da questo una indagine dei Carabinieri che ha portato all'esecuzione di una misura cautelare emessa dal gip di Napoli per estorsione e lesioni personali gravi, reati aggravati dal metodo mafioso. In manette Santolo Martone, 40 anni, ritenuto un affiliato al clan Cesarano, attivo tra Pompei e Castellammare di Stabia, nel Napoletano. La sua vittima era un imprenditore ventinovenne che il 22 novembre 2015 si presento' al pronto soccorso dell'ospedale stabiese con diverse ferite.
Nonostante il clima di reticenza, i militari dell'Arma sono riusciti a ricostruire uno scenario nel quale la famiglia dell'imprenditore da tempo subiva richieste di 'pizzo'. Il 40enne affiliato alla cosca pretendeva la restituzione di 7.000 euro, debito secondo lui contratto dal padre dell'imprenditore ferito, deceduto. Martone prima si era appropriato di piccole imbarcazioni ormeggiate nel porto cittadino della vittima, poi aveva picchiato il ventinovenne che subi' un'operazione e l'asportazione della milza per quel pestaggio violento.