Catania, centro benessere a luci rosse: un arresto
Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato di Catania ha continuato l’attività di controllo dei “centri benessere” in cui è fondato sospetto possa svolgersi attività di meretricio.
Questa volta, il personale del Commissariato Borgo-Ognina ha fatto accesso in un’attività sospetta sita nel centro di Catania dove, all’ombra di un insegna che prometteva prestazioni di tutto “relax”, aveva luogo un giro di prostituzione. I poliziotti hanno arrestato, in flagranza di reato, il pregiudicato catanese Gaetano Cocuzza, 49 anni, responsabile del reato di sfruttamento della prostituzione.
Il locale è stato sottoposto a sequestro penale, al fine di interrompere l’attività di meretricio e, parimenti, sono stati sequestrati i proventi derivanti dall’illecita attività di prostituzione. Stessa sorte è toccata anche ai farmaci, ovviamente in tema col luogo di rinvenimento, ritrovati insieme ai soldi e spacciati come propri dal medesimo arrestato.
L’operazione è l’epilogo di un’attività d’indagine, condotta dagli agenti del Commissariato Borgo Ognina, che, partendo da una “SCIA” per esercizi di “centro benessere” intestata alla ex moglie di Cocuzza, attraverso un’attività di appostamento e osservazione sono risaliti alla reale attività svolta in quel “negozio”.
Anche in questo caso, sono state identificate le “massaggiatrici” e svariati “clienti” che, di fronte all’evidenza, hanno confermato di avere ricevuto a conclusione del massaggio e in cambio di denaro, la prestazione sessuale. I poliziotti hanno persino colto, in flagranza, un cliente mentre riceveva una prestazione sessuale. Con attinenza all’attività “ufficiale” di centro benessere, gli agenti hanno accertato che i clienti pagavano al Cocuzza le prestazioni, mentre le dipendenti percepivano per ogni ora di massaggio effettuato 10 euro. Sempre relativamente all’attività “formale”, sono stati riscontrati diversi reati in materia di salubrità e sicurezza sui luoghi di lavoro, violazioni di carattere amministrativo in relazione alla mancanza di SCIA in seno al Cocuzza e, infine, illeciti in materia fiscale e di previdenza sociale.
Per questi motivi, e al fine di irrogare ulteriori sanzioni, verranno interessati gli organi competenti quali ASP Spresal, Polizia Locale, Ispettorato del Lavoro e Inps.
Cocuzza, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato rinchiuso nel carcere Piazza Lanza.