Pachino, ingaggia un sicario per uccidere il cognato
Perseguita i fratelli e assolda un sicario per uccidere il cognato. La polizia di Stato di Pachino esegue una misura di custodia cautelare in carcere per lesioni, estorsioni e stalking a carico di Renato B., 53 anni, gia' noto alle forze dell'ordine. Un trentenne e' stato sottoposto invece all'obbligo di dimora nel comune di Avola, per lesioni.
L'indagine e' partita alla fine dello scorso anno quando, la sera del 12 ottobre, un 64enne, dopo avere parcheggiato la sua auto nel cortile della propria abitazione, e' stato aggredito da uno sconosciuto - il complice assoldato dall'arrestato - armato di una mazza di baseball. Colpi di mazza indirizzati alla testa della vittima che e' riuscita miracolosamente a reagire e a mettersi in fuga. L'aggressore scappando ha perso il bastone e una scarpa, elementi che si sono aggiunti alle immagini di alcune telecamere installate nei pressi del luogo dell'agguato. Fotogrammi che hanno immortalato un giovane incappucciato appostato in attesa di agire e poi l'aggressione. Durante la fuga era caduto il copricapo e la vittima era riuscito a vedere in faccia il balordo. Le indagini, anche di natura tecnica, sin dalle prime battute, hanno fatto emergere che il movente era legato a motivi di eredita' nell'ambito della sfera familiare. L'agguato, insomma, era l'atto conclusivo di una serie di pretese di danaro che la vittima aveva subito da parte del cognato, Renato B. che non riusciva a perdonare la sorella e il cognato per la decisione di andare a vivere a Siracusa, rinunciando alla cura dell'anziana madre, che dopo la morte del padre, per anni, avevano assistito in maniera esclusiva. L'onere di accudire l'anziana madre era ricaduto in capo al fratello Renato, ma ben presto i familiari hanno capito che il suo interesse era quello di entrare in possesso dei beni della madre e del danaro che a suo avviso - nonostante la piccola pensione di 600 euro - doveva essere contenuto nel libretto di risparmio della donna. Ma nulla vi era depositato proprio per l'eseguita' della pensione servita per l'accudimento della madre e per il mantenimento dell'abitazione e questo ha provocato l'incontenibile rancore dell'uomo, incredulo, che pretendeva risparmi inesistenti, mettendo in atto minacce estorsive contro i congiunti, costringendoli a consegnargli 4.000 euro. Non soddisfatto, ha assoldato un sicario per punire il cognato. Un tentativo non del tutto andato a buon fine, ma sufficiente a indurre le vittime a trasferirsi definitivamente a Siracusa, abbandonando la casa, le proprieta' e le amicizie. Poi ha preso di mira anche il proprio fratello e la moglie, costretti anch'essi a vivere nel terrore. Fino all'arresto.