Palermo, mano "intascata" nell'addome per evitare l'amputazione
Un dito amputato in seguito ad un trauma, con il rischio di perdere l'uso della mano. Ma grazie ad un intervento di "intascamento", nell'Unita' operativa semplice dipartimentale di Chirurgia Maxillo-Facciale e Plastica di "Villa Sofia-Cervello" di Palermo, diretta da Giuseppe Termine, questo pericolo e' stato scongiurato e si e' potuto conservare e ricostruire il dito amputato. Protagonista l'equipe composta dai medici Francesco Mazzola, esperto di Chirurgia della mano, e Carmela Mossuto. Durante l'intervento si e' proceduto letteralmente ad "intascare" la mano nella parete addominale del paziente, creando un alloggio naturale per favorire la ricostruzione, e rimediare cosi' all'amputazione del pollice della mano destra. Si chiama appunto "intascamento" ed e' una tecnica particolare che consente di evitare l'amputazione totale di una mano o comunque delle dita della mano stessa, collocando per un tempo determinato l'arto lesionato dentro l'addome, a livello sottocutaneo, attraverso una vera e propria tasca naturale, favorendo cosi' la crescita dei tessuti danneggiati. Una tecnica indicata nei casi in cui la microchirurgia non puo' intervenire; e' poco utilizzata perche' di non facile esecuzione, ma a Villa Sofia-Cervello era gia' stata usata meno di un mese fa in una amputazione da anello di un dito della mano. "In entrambi i casi - spiegano dal nosocomio - la presenza in azienda di altissima professionalita' sulla chirurgia della mano ha permesso di restituire autonomia e integrita' alla mano dei pazienti".