Caccia all'immigrato a Macerata: spara e ferisce 6 persone
Ha seminato il panico per le strade di Macerata, sparando all'impazzata con una pistola e prendendo di mira, in particolare, immigrati africani. La polizia e' riuscita a bloccarlo dopo un paio d'ore. Il fermato si chiama Luca Traini, ha 28 anni e risiede a Tolentino: testa rasata, una bandiera tricolore indosso, e' stato raggiunto dagli agenti davanti al monumento ai Caduti, dove ha fatto il saluto romano, dopo una folle corsa in auto per le vie della citta'. Traini, ora, e' stato trasferito in questura dove sta rispondendo alle domande degli inquirenti.
Almeno sei persone, tutte straniere, sono rimaste ferite dai colpi esplosi in via Velini, via Spalato, corso Cairoli, strade del centro della citta' marchigiana. Momenti di terrore, durante i quali il sindaco di Macerata, Romano Carancini, dal suo profilo Facebook, aveva invitato tutti i cittadini a restare a casa in attesa di nuova comunicazione. "C'e' un uomo in auto che sta sparando in citta' - ha scritto - abbiamo fermato il trasporto pubblico e chiesto alle scuole di tenere i bambini all'interno. Si consiglia di non muoversi per andare a prenderli fino a nuova comunicazione". Anche la polizia, in un tweet, aveva parlato di "operazione in corso" e consigliato ai cittadini di restare "al riparo evitando luoghi all'aperto". Un allarme rientrato dopo l'arresto di Traini, che era stato, nello scorso giugno, candidato per la Lega al consiglio comunale di Corridonia. Il suo volto compare su uno dei volantini diffusi all'epoca a sostegno del candidato sindaco, Luigi Baldassarri.
Tra le zone (ben 8) scenario della sparatoria - durante la quale e' stata colpita anche la sede del Pd - anche quella in cui abitava Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano arrestato per l'omicidio della 18enne Pamela Mastropietro, fuggita da una comunita' di Corridonia, il cui corpo smembrato e' stato ritrovato a Pollenza mercoledi' scorso. Il gip di Macerata, Giovanni Manzoni, ha convalidato oggi l'arresto dello straniero - indagato per omicidio volontario, occultamento e vilipendio di cadavere - il quale stamani ha scelto di non rispondere alle domande degli inquirenti.
Il terrore per le vie di Macerata aveva indotto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, questa mattina, a lasciare 20 minuti prima della fine dell'intervento di Emma Bonino la kermesse del lancio della lista +Europa, a Roma, per seguire da palazzo Chigi gli sviluppi della sparatoria, in costante contatto con il ministro dell'Interno Marco Minniti e con il capo della Polizia Franco Gabrielli.
Da parte sua, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato che "chiunque spari e' un delinquente, a prescindere dal colore della pelle, poi e' chiaro ed evidente che un'immigrazione fuori controllo, un'invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni, porta allo scontro sociale. Non vedo l'ora di andare al governo - ha detto il leader del Carroccio a margine della presentazione a San Lazzaro di Savena, nel Bolognese, dei candidati della Lega - per riportare sicurezza, giustizia sociale, serenita' in tutta Italia. Quindi nei termini previsti dalla legge, con la certezza della pena, conto di riportare sicurezza e tranquillita' nelle nostre citta'".
Parole diverse dal leader di Leu, Pietro Grasso: i fatti di Macerata "ci lasciano attoniti e inorriditi, e' una spirale di odio e di violenza che dobbiamo fermare. Ringraziamo le forze dell'ordine che hanno gia' proceduto al fermo del folle autore di questo gesto. "Italia in piena emergenza sicurezza. Oggi - dichiara in una nota il presidente di Fratelli d'Italia e candidato premier, Giorgia Meloni - una sparatoria, un gesto folle da criminali squilibrati, senza alcuna possibile giustificazione. Cosi' si e' ridotta l'Italia in mano alla sinistra. Chiediamo condanne esemplari e certezza della pena per chi attenta alla sicurezza dei cittadini. E' tempo che gli italiani tornino a credere in uno Stato che garantisca loro sicurezza, ordine e legalita'".