Trapani, ras della Formazione a processo: valanga di parti civili
Raffica di parti civili nel processo che vede imputato dinanzi al Tribunale di Trapani l'imprenditore Paolo Genco, ex presidente dell'ente di formazione professionale Anfe. L'uomo e' imputato assieme a Paola Tiziana Monachella, responsabile dell'Anfe di Castelvetrano, Aloisia Miceli, direttore amministrativo dell'ente, e Rosario Di Francesco, direttore della Logistica della delegazione regionale Sicilia Anfe. L'accusa e' di truffa aggravata finalizzata all'indebita percezione di erogazioni pubbliche e in aula il giudice Oreste Marroccoli, dopo aver accolto la richiesta di costituzione di 96 parti civili, stamane ha ricevuto la richiesta di costituzione di altre 56 persone oltre al Codacons: in totale sarebbero 153 parti civili, composte da ex dipendenti, corsisti e altre persone coinvolte. In un procedimento a parte, iniziato stamane, viene invece processato l'imprenditore Baldassare Di Giovanni. L'inchiesta eseguita dalla Guardia di Finanza fu denominata "Dirty Training" e in seguito all'indagine Genco si dimise dalla presidenza dell'ente. Secondo l'accusa, rappresentata in aula dal pm Franco Belvisi, i due imprenditori (Genco e Di Giovanni) avrebbero percepito indebitamente tra il 2010 al 2013 contributi pubblici dalla Regione siciliana e dell'Ue per oltre 53 milioni di euro destinati alla formazione professionale. Genco, secondo gli inquirenti, avrebbe rendicontato costi per beni e servizi mai effettivamente forniti, in accordo con Di Giovanni, titolare delle due aziende "General Informatic Center" e della " Coreplast". I ricavi sarebbero serviti per acquistare gioielli, orologi, un'auto di grossa cilindrata e investimenti finanziari e immobiliari. Nelle prossime udienze verranno ricostruiti gli elementi cardine dell'indagine condotta dai finanzieri.