Siracusa, tentano di rubare materiale edile: arrestati
Ancora un episodio di furto di materiale ferroso, edile ed infissi dai cantieri e depositi presenti nella provincia aretusea, quello avvenuto ieri pomeriggio nei pressi di via Sicilia che ha interessato un locale di un condominio adibito a deposito di materiale edile un uso ad una ditta impegnata nella ristrutturazione di alcuni appartamenti. Questa volta però i due malviventi hanno avuto la sfortuna di imbattersi in un militare dell’Arma libero dal servizio, che notata la presenza dei due soggetti sospetti, con una Ape 50 priva di targa, ha chiesto loro per quale motivo fossero lì. I due uomini, identificati in Giuseppe Antonino Dugo, 25 anni, disoccupato siracusano e pregiudicato per reati specifici, e Emanuel Ungaro, di 20, disoccupato siracusano e con precedenti di polizia specifici, hanno affermato di essere stati incaricati dal capo cantiere di ritirare parte del materiale accantonato presso quel deposito. Il militare dell’Arma tuttavia, ha contattato immediatamente il titolare della ditta, comprendendo che in realtà nessuno era stato inviato lì per conto della stessa. A questo punto, allertati i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Siracusa, il Carabiniere ha immediatamente bloccato i due malfattori che nel frattempo avevano già forzato la porta del magazzino con attrezzi da scasso, iniziando a caricare sull’Ape 50 due infissi in alluminio di grandi dimensioni e altre attrezzature e materiali per edilizia ivi custoditi del valore di alcune migliaia di euro.
I due uomini quindi sono stati dichiarati in arresto per i reati di furto aggravato in concorso, la refurtiva è stata recuperata e contestualmente restituita all’avente diritto, mentre l’Ape 50, essendo completamente sprovvisto di targa e assicurazione, è stato confiscato con la contestazione di due contravvenzioni al codice della strada con sanzioni di circa 900 euro.
I due arrestati, condotti presso i locali della Compagnia Carabinieri di Siracusa, dopo le formalità di rito sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni in attesa del rito direttissimo.