Gli uliveti della Caritas nei campi confiscati alla mafia nel Catanese
Compiuto l'ultimo passaggio per l'affidamento in concessione gratuita per 20 anni, alla Caritas diocesana, dei beni immobili confiscati alla mafia e trasferiti al Comune di Caltagirone, per i quali lo stesso Comune aveva emesso apposito bando. E' cosi' giunta alla conclusione (e si puo' quindi passare alla gestione degli immobili) la selezione pubblica per l'individuazione delle cooperative sociali Onlus, di enti, associazioni di enti locali, comunita' terapeutiche e centri di recupero, organizzazioni di volontariato e associazioni di protezione ambientale a cui concedere in uso gratuito i beni che l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita' organizzata ha trasferito al Comune. Si tratta, in concreto, di terreni agricoli, per circa 32 ettari, con annessi fabbricati rurali. I fondi e i fabbricati in questione si trovano in localita' Renelle - Bongiovanni e sono i beni confiscati a Sebastiano Rampulla. La Caritas prevede un investimento di 1.116.000 euro (fondi propri per 200mila, gli altri da acquisire attraverso finanziamenti pubblici e le entrate riconducibili alla ripresa dell'azienda agricola), finalizzati alla riattivazione dell'uliveto, del vigneto e del mandorleto, al recupero dei fabbricati con la realizzazione di un palmento e l'avvio di varie attivita' sociali. Previsto l'impiego di una decina di operai. "Siamo contenti - sottolinea il sindaco Gino Ioppolo - che questi beni possano finalmente essere utilizzati secondo una funzione altamente sociale e produttiva, con molteplici ricadute positive". (