Stato-mafia a Palermo, "Interessi tra Berlusconi e Cosa Nostra"
"Leoluca Bagarella, i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, Vittorio Mangano, Marcello Dell'Utri: Il movimento Sicilia Libera ha in se' tutti i protagonisti del reato di attentato a corpo politico dello Stato che contestiamo agli imputati di questo processo". Il movimento politico Sicilia Libera, voluto dal boss Leoluca Bagarella, e i contatti tra esponenti di Cosa nostra e Marcello Dell'Utri, fin dagli anni Settanta, e' al centro della requisitoria del pm Francesco Del Bene, al processo sulla trattativa tra Stato e mafia, nell'aula bunker dell'Ucciardone. L'accusa ha ripercorso il periodo post stragi del 1992 e del 1993. "Cosa nostra ha l'esigenza di interloquire direttamente con le istituzioni e Bagarella - ha detto Del Bene - tenta di farlo con questo movimento politico nel cui statuto vengono inseriti i punti che tanto stanno a cuore a Cosa nostra, tra cui la giustizia e provvedimenti sul mondo carcerario". Il pm Francesco Del Bene - proseguendo stamane la requisitoria nel processo sulla trattativa Stato-mafia, nell'aula bunker dell'Ucciardone - ha inoltre sostenuto che, successivamente, attraverso i contatti tra i boss di Brancaccio, Giuseppe e Filippo Graviano con Marcello Dell'Utri, "Bagarella sa, fin dal 1993 della discesa in campo di Silvio Berlusconi. I Graviano mantenevano il contatto e i rapporti con la politica e con Dell'Utri per cui il boss corleonese, alla fine, fornisce sostegno al nascente movimento politico di Forza Italia in cui, di fatto, confluisce il movimento politico Sicilia Libera". Il pm ha ricordato - citando le motivazioni della sentenza della corte di cassazione - che "fin dagli anni Settanta Marcello Dell'Utri intratteneva un rapporto paritario con esponenti di Cosa nostra". Contatti che - dice Del Bene rivolgendosi alla Corte d'assise - sono proseguiti anche dopo la scomparsa dei boss Teresi e Bontate, uccisi dai corleonesi di Toto' Riina. Inoltre, il pm ritiene che "la presenza di Vittorio Mangano ad Arcore, mafioso del mandamento di Porta Nuova, per il tramite di Dell'Utri, rappresenta la convergenza di interessi tra Berlusconi e Cosa nostra".