Salute: oggi è il 'Blue Monday', il giorno più triste dell'anno
Chi si e' alzato questa mattina con poca voglia di vestirsi e uscire per andare al lavoro puo' per una volta darsi una spiegazione (pseudo) scientifica: oggi infatti e' il Blue Monday, il "giorno piu' triste dell'anno". Si tratta di una tradizione che risale al 2005, e che assegna questo poco ambito titolo solitamente al terzo lunedi' di gennaio, che quest'anno cade per l'appunto il 15. Nulla di scientifico, ovviamente: in origine il 'Blue Monday' non era altro che una trovata pubblicitaria di Sky Travel, canale televisivo britannico del gruppo Sky UK dedicato ai viaggi, che 13 anni fa si invento' una fantomatica equazione alla base dell'assegnazione della data fatidica. L'idea viene attribuita a Cliff Arnall, psicologo presso l'Universita' di Cardiff. Ma dietro c'e' solo una ben congegnata operazione di marketing: in un articolo apparso su The Guardian, il medico e divulgatore britannico Ben Goldacre riporto' che il comunicato stampa di Sky Travel venne sottoposto sostanzialmente in forma gia' scritta a diversi accademici dall'agenzia Porter Novelli, la quale offri' loro del denaro per farne assumere la paternita' e dare una patina "scientifica" all'operazione. Successivamente lo stesso giornale pubblico' un comunicato con il quale l'Universita' di Cardiff prendeva le distanze da Arnall. In seguito il concetto e' stato ripetutamente riutilizzato da altre compagnie per scopi pubblicitari, oltre al tentativo di applicarlo alle tendenze dei messaggi nei social media. Dopodiche', si sa, la suggestione gioca un ruolo importante, tanto che diversi indicatori hanno cominciato segnalare elementi concreti: alcuni esperti legali non a caso lo hanno definito il "lunedi' del divorzio" (Divorce Monday), notando che durante il mese di gennaio viene intrapreso il maggior numero di procedimenti per il divorzio rispetto agli altri mesi dell'anno. Il primo Blue Monday fu dichiarato il 24 gennaio 2005. Arnall disse di avere escogitato la data per aiutare le compagnie di viaggio ad analizzare le tendenze dei loro clienti, osservando come questi ultimi siano piu' propensi a prenotare un viaggio quando si trovano in uno stato di profondo malumore. I fattori da lui considerati includono le condizioni meteorologiche, la capacita' di fronteggiare i debiti accumulati, il tempo trascorso dal Natale, il fallimento dei propositi che si erano prefissati con l'inizio del nuovo anno, i bassi livelli di motivazione e la sensazione di una necessita' di agire. Risultato: oggi siamo piu' tristi. O perlomeno, lo siamo a ragion veduta.