Sanità, "Cosa mangiano gli ammalati ricoverati all'Asp di Siracusa?"
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta inviata da Corrado barrotta, commissario del sindacato Fsi di Siracusa, al direttore generale dell'Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta, sulla somministrazione dei pasti ai degenti.
"Egregio Direttore Generale, La prego di informarci, per favore, se la ditta Cot che ha l’appalto della fornitura del vitto agli ammalati fino ad oggi segue le norme Haccp per prevenire i rischi di problematiche igienico sanitarie e per garantire la sicurezza dei pazienti in particolare la nostra organizzazione a seguito di un focus group del 12 gennaio scorso tra gli aderenti al Sindacato Fsi ha riscontrato in modo empirico le seguenti grossolane disfunzioni: Gli operatori che eseguono la consegna nel reparto lasciano, a volte, i contenitori termici che contengono le confezioni dei pasti per terra in luoghi calpestabili dal pubblico; Il personale addetto alla consegna, a volte, usufruisce dell’aiuto del personale Oss o infermieristico che con lo stesso vestiario con cui ha eseguito le cure igieniche agli ammalati (e quindi, per esempio, con possibili schizzi di feci od urine nelle casacche) riceve i piatti chiusi ermeticamente e li consegna agli ammalati spesso passandoli sul vestiario per comodità; La consegna oraria del vitto varia da operatore ad operatore addetto variando, per esempio, per la cena dalle 18.00 alle 19.15 non permettendo al personale sanitario la organizzazione adeguata del Care e, a volte, in carrelli che non consentono il controllo della temperatura dei pasti con apposito termostato come previsto a norma di legge; I rifiuti dei pasti, a volte, vengono smaltiti nei piccoli cestini di raccolta rifiuti dentro le stanze dei degenti e lì rimangono tutta la notte visto che i pulitori hanno già fatto il giro pomeridiano e passano solo il mattino dopo ed in egual modo gli Asss, a volte, non possono rimuovere i rifiuti della cena perché finiscono il turno di lavoro alle 19.00 e gli infermieri ripongono sbrigativamente gli avanzi nei cestini delle stanze di degenza. La prego di valutare il fatto che l’adempimento del principio di diligenza nella loro attività da parte degli operatori sanitari avviene ad opera di apposito consulente tecnico, in casi strettamente professionali, ma l’igiene nelle manovre alberghiere o la pulizia della struttura sanitaria è ben valutabile empiricamente da tutti i cittadini e la prego perciò di attenzionare maggiormente questi aspetti della gestione aziendale. La nostra organizzazione sindacale resta in attesa di conoscere la qualità organolettica dei cibi che verranno serviti prossimamente ai cittadini ammalati dalla ASP di Siracusa sempre in outsourcing (con appalto esterno) visto che da fonti traverse ci hanno informato che la nuova ditta vincitrice utilizzerà il sistema cook and freeze (cioè cotti e surgelati e dopo verranno riscaldati prima della consegna in ospedale). Ricordo , inoltre, che era già compito del vecchio mansionario assegnato al caposala infermiere, con il DPR N. 128 del 1969, all’art. 41, controllare “la qualità e la quantità delle razioni alimentari per i ricoverati” e organizzare “la distribuzione” ma oggi dopo 20 anni circa che non ci sono state selezioni di merito per caposala o coordinatori infermieristici nella ASP di Siracusa chi è il responsabile nelle unità operative di tutto ciò? Grazie."