Frode sulla benzina a Palermo, scattano 9 arresti: sette ai domiciliari
I militari della Guardia di Finanza di Palermo hanno arrestato stamane nove persone (due in carcere e 7 ai domiciliari), sequestrato 5 distributori di carburanti del capoluogo e notificato 13 obblighi di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria, 8 dei quali integrati dall'obbligo di dimora a Palermo, in esecuzione di un'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Palermo. Le indagini, coordinate dalla Procura di Palermo, hanno permesso alle Fiamme Gialle di denunciare 43 persone, ritenute essere in gran parte i membri di una associazione per delinquere dedita al trasferimento fraudolento di valori, alla frode in commercio, alla frode fiscale e alla commissione di altri reati. Contestualmente, i finanzieri hanno sequestrato 5 distributori stradali di carburante, tutti ubicati nel capoluogo. Le investigazioni hanno avuto origine da una verifica fiscale condotta nel 2013 nei confronti di uno dei distributori stradali coinvolti. I finanzieri hanno scoperto che il sistema di misurazione delle quantita' erogate era stato manomesso, cosi' da far apparire di aver venduto un numero di litri superiore rispetto a quello effettivamente consegnato al cliente. Inoltre, nell'occasione e' stata reperita molta documentazione, dal cui primo, sommario esame e' maturata l'idea dell'esistenza di una vera e propria "centrale" dedita alla frode in commercio di carburanti, nonchè alla frode fiscale.
I successivi accertamenti hanno confermato l'esistenza di una associazione per delinquere che, attraverso la fittizia intestazione a compiacenti prestanome di una serie di distributori stradali di carburanti, ha realizzato una frode fiscale particolarmente consistente se si pensa che sono state emesse fatture per operazioni inesistenti per quasi 38 milioni di euro e, in conseguenza, e' stato causato un danno allo Stato derivante dal mancato incasso di IVA per quasi 7 mln. Inoltre, i finanzieri hanno verificato anche una evasione delle imposte (denominate "accise") dovute su carburanti e lubrificanti per circa 2,5 mln realizzata attraverso l'alterazione dei misuratori degli impianti di distribuzione, l'importazione illecita di olio lubrificante dall'Albania e la vendita di gasolio destinato al rifornimento delle navi (che e' esente da accisa) come normale carburante per autotrazione. Le indagini hanno consentito di evidenziare l'interesse di "cosa nostra" nel settore economico. Pur non essendo stata formulata alcuna contestazione per reati connessi alla criminalita' organizzata, e' emerso il ruolo importante ricoperto da persone vicine all'associazione criminale, qual è Cosimo Vernengo, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, il quale si e' avvalso della collaborazione del fratello Giorgio nella gestione reale dei distributori di carburante e nell'ideazione e attuazione della frode.
Mafia e benzina, truccavano i distributori: 9 arresti, sequestrati 5 impianti
Sono finiti in carcere Danilo Lazzarotto, 36 anni, di Bagheria, e Rosario Montagna, anche lui di 36 anni, di Palermo. Arresti domiciliari invece per Cosimo Vernengo, 42 anni, Giorgio Vernengo di 43, Natale Di Cristina, 70 anni, Carmelo Munzone di 62, Filippo Tirendi, 75 anni, Alessandro Primo Tirendi di 36, e Eugenio Barbarino di 32.
I finanzieri hanno sequestrato i distributori stradali di carburante che si trovano in Via Roccella 161, in Via Leonardo da Vinci n. 392, in Viale Campania, in Corso Tukory n. 169, in Via Messina Marine, n. 435.