Libri: un prete ucciso, un mistero irrisolto indagato da Longo
Un mistero irrisolto, un delitto efferato e sullo sfondo le Dolomiti. Sono gli punti salienti de "Il curato. Un'indagine antica sulle Dolomiti" (180 pagine, Edizioni Efesto), l'ultimo libro di Orazio Longo, giornalista e scrittore siciliano alla sua terza fatica letteraria. Nei giorni scorsi la presentazione siciliana alla libreria Vicolo Stretto di Catania. La storia, ambientata nel 1951, prende spunto da un episodio realmente accaduto (la morte di un sacerdote), romanzata nel volume, e ripercorre la vita e le tradizioni di una piccola comunita' di montagna. "Un ponte culturale, quello che ho voluto raccontare - spiega Longo, durante la chiacchierata condotta dalla giornalista Mariangela Distefano - tra l'estremo nord Italia e l'estremo sud Italia. Con Verga come leitmotiv di due mondi distanti ma vicini, anzi paradossalmente molto vicini".
Quello che ne viene fuori sono personaggi senza tempo calati in una realta' trasportabile e sovrapponibile, legati da vizi e virtu' replicati dal Cadore alle Madonie. Il tutto farcito da una buona dose di Ladino, lingua vera e propria e non semplice dialetto delle Dolomiti, e da una decina di fotografie originali dell'epoca. E poi il giallo in se': "E' il 26 maggio del 1951 quando don Aristide viene trovato morto. Il corpo e' lungo, disteso sul letto a tamburo della canonica. E non ci sarebbe stato niente da aggiungere su quelle che potevano dirsi di primo acchito, cause naturali. Niente, se non ci fossero state quelle parole della perpetua che di corsa si era recata in caserma per denunciare l'omicidio".